Cari amici, ieri sera, domenica 3 settembre, ho assisto al trasporto della “Macchina di Santa Rosa”, la manifestazione più sentita dalla popolazione di Viterbo in commemorazione del proprio patrono.
La Macchina di Santa Rosa è una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni, è alta circa trenta metri, pesante circa cinquantuno quintali (5.100 kg), culmina con la statua della Santa.
La sera del 3 settembre di ogni anno, a Viterbo, la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di “Facchini di Santa Rosa”, lungo un percorso di poco più di un chilometro tra le vie molto strette e le piazze del centro cittadino, immerse in un suggestivo buio nel quale solo la Macchina risplende sfarzosamente illuminata.
Il trasporto, scandito dal grido di devoto entusiasmo “Evviva Santa Rosa”, rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose (oggi Santuario di Santa Rosa). Rosa nacque nel 1233 a Viterbo, mentre in città divampava lo scontro cruento tra i soldati dell’Imperatore Federico II e dello Stato della Chiesa.
Rosa era affetta da una rarissima e grave malformazione fisica caratterizzata dalla assoluta mancanza dello sterno, sostituito dalla natura da un piastrone fibroso, malattia oggi denominata “agenesia totale dello sterno” che di solito porta il soggetto ad una morte precoce entro i primi tre anni di vita, in quanto lo scheletro non riesce a sostenere il corpo. La giovane Rosa morì nel 1251 all’età di 18 anni.
Rosa, di famiglia povera e molto credente, operò tra le vie di Viterbo come terziaria, conducendo una vita di penitenza e di carità verso i poveri ed i malati, predicando la pace con in mano il Crocifisso.
Alla sua morte venne sepolta nella nuda terra del cimitero della sua parrocchia di Santa Maria in Poggio detta oggi Crocetta. Da quel giorno sono stati molti e continui i miracoli ottenuti dai fedeli che si sono recati sulla sua tomba per pregare. Il suo corpo rimane ad oggi miracolosamente incorrotto.
Per commemorare la loro Santa, i viterbesi nel pomeriggio del 2 settembre partecipano a una solenne processione con un corteo storico formato da circa 300 figuranti in bellissimi costumi d’epoca. La sera del 3 Settembre viene effettuato il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Il 4 settembre è festa cittadina in onore di Santa Rosa.
Cari amici, è interessante e affascinante il fatto che da un evento di circa otto secoli fa, sia stata promossa una manifestazione religiosa che coinvolge tutta la città e, successivamente, una manifestazione culturale e turistica che coinvolge il mondo. La festa di Santa Rosa rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane e dal 2013 è stata inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
Ieri alla manifestazione erano presenti circa 50 mila persone, con migliaia di turisti, che hanno fatto registrare il pieno degli alberghi e dei ristoranti. I biglietti per i 1.375 posti in tribuna e le 1.200 sedute sono terminati nell’arco di due giorni dalla messa in vendita. Tra i presenti gli ambasciatori di Messico, Colombia, Costa Rica e Perù. Il culto di Santa Rosa è particolarmente sentito in Sud America.
Anche il trasporto della “Macchina di Santa Rosa” conferma che l’Italia è votata ad essere il Paese numero 1 al Mondo per il Turismo e per la qualità della vita.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”
Lunedì 4 settembre 2023
Evviva Santa Rosa! Che faccia rinascere Viterbo e l’Italia!