LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Bandiere rosse”

Risuonano

Antiche cantilene di fanfare

Inganni solenni di bandiere

Del colore del sangue e della menzogna

Chimere tradite

Spiegate al vento come aquiloni

Folle impazzite

Frammenti di diritti negati

Lontani sospiri di libertà

Cieli limpidi

Ripuliti da ingiuste vergogne

Voci innocenti

Infiammate dall’ira e dalla miseria

Restano

Piazze vuote d’ebbrezza

Nel silenzio sovrano del tempo

Eroi delusi dalla rivoluzione

Amari cortei di protesta

Regimi impietosi

Dittature di popoli traditi

Echi di vecchi canti

Meste ballate dense di rimpianti

Aneliti che si spezzano in gola

Nel disperato lamento

Della povertà

Di un’utopia senz’anima

Foto di copertina: “Bandiere rosse” dal web

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Bandiere rosse”

  1. Viviamo purtroppo in un’epoca che definirei “dell’inganno” dove cresce la quantità di informazioni a disposizione del singolo e aumenta la difficoltà di gestirle in modo produttivo insieme alla quantità di sollecitazioni ingannevoli che le accompagnano. L’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale in genere aumenteranno in modo esponenziale il divario digitale (digital divide) insieme all’allargamento eccessivo della forbice fra coloro che possiedono e gestiscono i vari sistemi e coloro che li utilizzano, o che sono costretti ad utilizzarli .
    Il fine ultimo di questa situazione è l’omologazione cieca e numerica di alcuni a fronte dell’arricchimento fuori controllo di altri. Anche i vari simboli e i valori eventualmente rappresentati a vario titolo nel contesto sociale (vedi bandiere rosse) perdono vigore e mostrano ancora di più tutto il contenuto ingannevole che li ha animati e esaltati nel passato. A fronte di un futuro complesso fatto di schiavismo consumistico e di omologazione cieca delle masse.

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