Fra le vivaci braccia del vento. Se potessi insinuarmi.
(Emily Dickinson)
Vi ho conosciuti nella città del vento
Insieme da sempre
Sembra lontano quel giorno
Forse era primavera
Un vago profumo di fiori di campo
Dai contorni sbiaditi nella memoria
Uno scalone su verso il Belvedere
La casa ospitale
Il segno della poesia nelle ardite tele alle pareti
Era facile scoprire quel felice
Suadente sorriso nella corsa
Sinuosa e ondeggiante
Quasi melodia di un lungo cammino
Sui sentieri impervi dell’anima
Di quegli incontri resta l’essenziale
Di tutto ciò che non è stato
Qualche parola dolce
Il tratto dei vostri volti
Disegnati nella mente
Onda di corpi che si librano nel vento della vita
Danza di quel lontano esplorare di emozioni
Di quelle metafore lucenti
Di quei palpiti di ingenuo calore
Di quel canto lucido di bellezza
Di quella ricerca di spazi slanciati
Graziosamente superbi
Peccato che il nostro viaggio
Non si fermi nemmeno un momento
A farci ricordare
Da vicino
Toccare
La solenne armonia dell’amore
Il senso di quegli incontri distanti
Il colore di palazzi
Uguali e allineati
Echi indistinti del tempo
A rincorrere feconde
Gioiose sensazioni
Fra la gente che si affolla nel ricordo
Nei giardini adornati
Di tramonti di secoli
A scambiarci un frammento di luce
Prima del grande
Supremo lamento del commiato
*
Foto di copertina: “Il vento della vita ” dal web