Paese che vai, definizione che trovi. In Italia ed in Europa è esploso il termine “sovranismo” ad indicare la supremazia della sovranità nazionale rispetto a quella federale, prima che il mainstream decidesse, erroneamente, di associarlo all’ala oltranzista della destra. Oltreoceano, il più comodo MAGA sostituisce il semplice “trumpiani” per definire o sostenitori del tycoon ex-Presidente USA.
Un termine totalmente sconosciuto in Italia è “alt-right”, abbreviazione di “Alternative Right”, Destra Alternativa. Rappresenta i sostenitori dell’ala estrema dei conservatori, quelli che vanno oltre le politiche reaganiane. Per questo movimento non organizzato, l’uomo bianco, cisgenere ed eterosessuale è la vera vittima del terzo millennio. Al netto delle contraddizioni evidenti presenti nel suo animo è indubbio che negli Stati Uniti ci sia una sufficiente forma di libertà tale da accettare qualunque espressione politica, sociale e civile, anche se emarginata dalla Storia.
Tuttavia, anche nel mondo a stelle e strisce sta crescendo lo spirito censore che, aiutato dalle restrizioni pandemiche e grazie all’ostracismo promosso dalla “cancel culture”, sta eliminando buona parte della Storia e limitando le libertà individuali.
La settimana scorsa, la cantante rapper Doja Cat ha pubblicato (poi cancellato) una foto con indosso una maglietta che mostrava lo YouTuber Sam Hyde, noto per le sue tendenze alt-right. Precedentemente, la rapper era andata ospite su Meta’s Threads per dire ai fan di staccare i telefoni e “trovarsi un lavoro”.
Al disappunto dei fans o, meglio, dei fautori del politicamente corretto, la cantante ha annunciato una pausa indefinita per questa settimana.
Morale: siamo liberi di pensare e di dire quello che desideriamo, a patto che sia quello che pensano e dicono quelli del mainstream.