Cercavo una nuvola da tempo
Uguale a quella del ricordo
Così passeggera
Così tenera
Così inviolata
Così affascinante
Ma si sa
Le nuvole
Sono come la gente
Sempre diverse
Uniche
Attimi di vita
Eterni
Interminabili icone di panni distesi ad asciugare al sole
O fugaci
Illusorie
Visioni di sogno
Spazzate via dal vento di ponente
Mi accorgevo
Ben presto di guardare il cielo
Ed aspettare invano
Il ritorno di quella nobile dama
Vestita di lucente rugiada
E di stelle di neve
Trasparenti e preziose
Sapevo infatti
Quanto mutevole si presentasse il cielo
Alla vista degli uomini
E che lei
Proprio quella nuvola
Quella fata
Fantasma amica del mio gioco bambino
Oggetto del mio costante desiderio
Dal profilo dolce e attraente
Così come allora
Non sarebbe più tornata
*
LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Gioco di nuvole”
2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Gioco di nuvole””
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Giochi di nuvole
come bimbi vocianti dai piccoli urli
nel cortile dell’asilo
vestiti di grembiulini bianchi
Candidi di neve
di luce rugiadosa
nel mattino della vita.
Ancora risuonano nelle orecchie
quei suoni quelle allegre ciarle
quei momenti sereni
dove trionfa la gioia di esserci d giocare assieme
mostrare le proprie capacità
partecipare al giorno che passa allegro
assieme a racconti e sogni
finché arriva la mamma
e per oggi c’è pausa, a casa, fino a domani, a ricaricare l’energia mai doma.
Appesi a quelle nuvole
resta lo sguardo alla mutazione dell’aria ed al passaggio dei sogni
Immagini sempre mutanti
a cui appendere i ricordi e la fantasia
di mille immagini mille sogni e mille
meraviglie che dal profondo dell’anima
rimangono a bocca aperta
a immaginare quella nuvola
quella diversa
quella nostra.
Bravo!