“Il generale Vannacci? Né promosso né retrocesso. Evitate polemiche strumentali”.
Così si è recentemente espresso, in una nota alla stampa, il Ministro della Difesa Guido Crosetto dopo il conferimento al generale Roberto Vannucci dell’incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando delle Forze operative terrestri”.
Crosetto ha così proseguito: “In merito alle pretestuose polemiche che oggi alcuni stanno provando a sollevare, sentendosi esperti di questioni e tematiche militari, mi preme solo sottolineare che il Generale dell’Esercito Roberto Vannacci non è stato né promosso né retrocesso. Lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che siano esperiti gli accertamenti previsti”.
Ebbene stanno tutti cercando di uscire piano piano da quelle grane in cui si sono cacciati da soli quando il Vannacci è stato attaccato per aver scritto e pubblicato il suo libro “Il mondo al contrario”. E qui si ha l’impressione che il ministro Crosetto abbia parlato in fretta e anche un po’ troppo come se non riuscisse a frenare le parole. Si ha ragione di credere che, sparando in pubblico giudizi immediati, abbia messo in evidente difficoltà lo Stato Maggiore dell’Esercito e non solo; anche il suo partito si ha ragione di ritenere ne abbia risentito.
Da una parte, non possono punire Il generale Vannacci, perché in realtà non ha commesso né reati, né infrazioni disciplinari. Dall’altra, correttamente, nell’Esercito non se la sono sentita di “indebolire” un ministro della Difesa in carica senza fare nulla, e per lungo tempo hanno lasciato il caso “sospeso”, sapendo bene di non poter prendere provvedimenti sanzionatori.
Da qui, questa “immobilità” che, al momento, si ritiene sia stata provvidenziale. Il tempo è come un fiume: scorre, va, pulisce l’alveo ed arrotonda le asperita’ dei ciotoli. Un proverbio francese recita più o meno cosi: “con il tempo tutto passa, tutto stanca e tutto si ridimensiona”. Probabilmente il Ministro, lo Stato Maggiore dell’Esercito ed il generale Vannacci lo conoscono e certamente non scalpitano per questa lentezza decisionale.
Anzi il nuovo incarico, apparentemente piu’ “altisonante” del precedente, in realtà è di pari livello e non disturba nessuno. E’ tattica. Intanto, il tempo che passa farà bene il suo lavoro come si spera faccia bene il suo lavoro anche il Ministro buttando acqua sul fuoco.
Vannacci fin dal polverone sollevato con la pubblicazione del suo libro lo ha fatto e lo sta facendo ben sapendo che ciò è nell’interesse non solo suo ma soprattutto delle istituzioni. Gli uomini passano ma le istituzioni restano.
Euro Rossi