LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Antarctica”

Già da duecento anni abbiamo fatto sparire i ghiacciai dalle regioni polari – replicò – Hymnos. – Noi siamo padroni del clima e il freddo è stato cancellato dalla faccia della terra, salvo che nei punti nei quali abbiamo consentito a mantenerlo.” —  Henry-Gérard Viot

Giganti di roccia nascono

Dalle immense distese di ghiaccio

E trafiggono

Discreti le infinite nuvole di piombo

Cascate rigogliose e solenni

Scendono impetuose dal cielo

Giardini fioriti di cristallo imperlano

Le rive ondose

Dell’oceano

Muri di ghiaccio ricamati dal vento

Raggi di luce sbarrati dalle nuvole

Del cielo

Specchi limpidi decorati di cristallo

Il veliero si insinua in antiche baie

Inesplorate

Fino quasi nel cuore del gigante


Fra i merli di castelli incantati

Isole di ghiaccio inondate di malinconia

Lagune dall’azzurro struggente

Cime inviolate

E di nuovo la bambagia di neve

Che si perde nelle nuvole

Del grande oceano

Volute di ghiaccio disegnate dai capricci

Del vento

Ruderi di giganti alla deriva

Monti immersi nell’aurora australe

Si rispecchiano alteri nei grandi laghi

Navigli immobili al cospetto delle vette

Del paradiso

Picchi inchinati al fascino dell’oceano

Archi

Palazzi imponenti

E incantati

Sculture misteriose e solenni

Viandanti dell’oceano

Perle di ghiaccio

Merletti seminati nell’acqua

I raggi eterni dell’aurora

E dopo la lunga cavalcata fra le onde

Un momento di tregua

Un momento di luce

Un momento di attesa

Un momento di stupore

Un momento di vita

un momento d’amore

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