Fai che per te io sia l’estate anche quando
saran fuggiti i giorni estivi.
(Emily Dickinson)
Si accende il tenue segno del solstizio
Nuvole chiare disegnate nel cielo turchino
Colori intensi di terra matura
Odori
Messi dorate
Brezze profumate di sole
Effimere corone di petali lucenti
Ricami di scogli sulla riva inquieta del mare
Anche nel mio cuore
Incede il tepore dell’estate
Araldo di calde passioni
Come giovani corpi flessuosi
Si tuffano pensieri
Distratti
Negli archi spumeggianti della risacca
Onde sterminate e sontuose
Scoprono tracce di favole umane
Lunghe traversate senza ritorno
Epopee di vecchi pescatori
Lamenti pietosi di madri
Sospiri sempre più fievoli
Relitti dispersi nella tempesta
Invasi da alghe silenziose e solenni
Zattere abbandonate su opachi fondali
Brucia nella solitudine del naufragio
Anche la tenera illusione del sogno
Nel meriggio infuocato della campagna
Le robinie fiorite
Sorridono liete
Ai margini rigogliosi del bosco
Nei remoti anfratti dell’anima
La preghiera dell’uomo accompagna un dolce
Magico
Trepido
Riverente
Inchino alla antica danza delle stagioni
D’estate la sera scende con un soffio leggero
Attraverso serene tele variopinte
Magiche espressioni della tavolozza
Che si rinnovano di attimo in attimo
Come le cose della vita
Una culla ci avvolge con dolce armonia
E si prepara a popolare i nostri sogni
Con immagini struggenti di pura bellezza
Il grillo canta di notte nell’erba e nei cespugli
È un acuto vibrante frinito nel silenzioso buio
della notte
Che pare intromettersi fra le stelle e la luna
Per cercare l’amore
La gioia
E la pace della sua vita breve
E’ la solita unica magica nota ripetuta
Un sortilegio che riempie l’aria delle sere d’estate
Un artificio frequente e intenso
Un inno alla vita di
Un piccolo essere con un grande cuore
Per far avvenire i propri desideri
Fortuna
Serenità
E prosperità
D’estate le mani del vento muovono invisibili
fili nell’aria, che uniscono le onde, i capelli, i
pensieri.
(Fabrizio Caramagna)