C’è un solo Papa, Sua Santità Benedetto XVI
Il primo elemento per un’elezione papale è che la sede sia vacante.
Se la sede non è vacante l’elezione è invalida. L’elezione di Bergoglio è avvenuta mentre la sede non era vacante.
Possiamo scrivere la verità? Possiamo ormai affermare che l’abdicazione di Sua Santità Benedetto XVI è stata fatta sotto costrizione, quindi è invalida. Possiamo ormai affermare che nella dichiarazione di abdicazione di Sua Santità Benedetto XVI ci sono stati per un numero incredibile di ore errori di ortografia tali che non possono che essere un messaggio e che questa dichiarazione di abdicazione contiene i semi della sua invalidità. Esiste un solo Papa: il Papa non può che essere uno, perché è il vicario di Cristo e Cristo era uno. L’elezione dell’argentino Bergoglio è invalida, come sono invalidi tutti suoi atti.
Sono tra coloro che hanno tremato il 13 Marzo 2013, quando è stato eletto al soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio. La cosiddetta Mafia di San Gallo, una congiura ordita da cardinali nemici di Benedetto XVI, è intervenuta nell’elezione come nell’abdicazione di Sua Santità Benedetto XVI. Come ha giustamente sottolineato Monsignor Livi, penultimo leone di una Chiesa tragicamente priva di leoni, l’ultimo è Monsignor Viganò, questi cardinali sembrano odiatori del cattolicesimo e desiderosi di una sua commistione con il luteranesimo. La mafia di San Gallo ha costretto Benedetto XVI all’abdicazione, per stessa ammissione dei suoi componenti, e ha spinto all’elezione di Bergoglio, un Papa meravigliosamente in linea con la linea mondialista. Anche se qualche volta bofonchia qualche sillaba in contrario, la nuova Chiesa si batte per più aborto, più omosessualismo, più paganesimo, meno messe, l’eucarestia profanata e soprattutto più immigrazione islamica. .
E se tutto questo pontificato fosse una burla? Qualcosa di ecclesiasticamente nullo. Quello che si dice scherzo da prete probabilmente. In un mio articolo pubblicato su La verità sei mesi fa, al momento riportato sul mio blog, silvanademaricommunity col titolo Papato, esprimevo il dubbio che l’elezione di Bergoglio fosse invalida semplicemente perché la sede non era vacante.
Alle mie parole si sono aggiunte quelle di frà Alexis Bugnolo, francescano italoamericano, latinista, esperto in Scolastica e in argomentazioni canoniche sulla rinuncia papale. Intervistato dallo youtuber Decimo Toro, sta diffondendo i contenuti esplosivi del suo sito www.fromrome.info.
Il frate ha studiato la dichiarazione di rinuncia di Sua Santità Benedetto XVI rendendosi conto che i semi della sua invalidità. Sua Santità Benedetto XVI ha scritto una rinuncia che contiene segni perché, se non subito, col tempo fosse ritenuta invalida. Ha finto un’abdicazione, così che la Mafia di San Gallo”, ha preso il potere e si è svelata. il Vaticano– secondo frà Bugnolo – ha falsificato, nelle traduzioni in lingua straniera, la Declaratio latina di Benedetto, tentando di porre rimedio alle sue falle intenzionali, e in questo ha dimostrato il dolo.
Frate Alexis cita solo i documenti dal sito del Vaticano che tutti possono controllare con un clic su www.vatican.va.
Nella Declaratio di Benedetto sono contenuti alcuni grossolani errori grammaticali, notati già Nel 2013 latinisti come Luciano Canfora e Wilfried Stroh denunciano errori ortografici inspiegabili in un documento che porta la firma di uno dei maggiori latinisti del mondo. Trovate la lista qui : http://fromrome.info/2020/06/10/clamorous-errors-in-the-latin-of-the-renunciation-2/
Giovanni Paolo II ha stabilito nel 1983, che non bastava più dire rinuncio, come era prima: il Papa per abdicare deve specificare che rinuncia al “MUNUS petrino”, ovvero all’ufficio, alla carica del Pontefice che deriva da Dio e da San Pietro. Ci chiediamo perché fu fatta una tale modifica e ricordiamo che tale modifica fu fatta da Papa Giovanni Paolo II in collaborazione con l’allora cardinale Ratzinger, che quindi aveva la regola molto chiara in mente. Sua Santità Benedetto XVI scrive nella Declaratio che le sue forze, a causa dell’età, “non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il MUNUS petrino”, non scrive che rinuncia al MUNUS, e non scrive nemmeno che rinuncia al MINISTERO, ma si limita a scrivere “ben consapevole della gravità di questo atto, DICHIARO DI RINUNCIARE AL “MINISTERO” (cioè all’esercizio) di Vescovo di Roma”. All’inizio, quindi, cita il Munus in modo generico, ma formalmente poi non dichiara di rinunciare al Ministerium, ma dichiara di star dichiarando di rinunciare solo al Ministerium. Non scrive rinuncio, ma dichiaro di rinunciare. Il una declaratio dove contano anche le sillabe, questo stravolge il significato.
Altra anomalia Sua Santità Benedetto XVI , contrariamente a tutte le altre rinunce che, come ovvio, hanno sempre avuto tutte azione immediata rimanda di 18 giorni il fatto che la sede sia vacante. Qui c’è un altro giallo, perché per diverse ore, sul sito ufficiale del Vaticano la data in cui la rinuncia sarebbe diventata effettiva era una data inesistente a causa dell’orario inesistente: è stato scritto 28 febbraio 2013 ore 29 invece che ore 20.
Sua Santità Benedetto XVI in un’ intervista “Ein Leben”, ha dichiarato che è suo l’”incarico spirituale”(spirituelle Zuordnung) avendo rinunciato solo all’esercizio concreto (konkrete Vollmacht). E’ ancora il papa regnante e infatti continua a indossare la veste bianca, a impartire la benedizione apostolica e a firmarsi P.P., Pontifex Pontificum, titolo che spetta al papa regnante”. Alla domanda sul perché continuasse a vestirsi di bianco sua Santità aveva risposto con una battuta: ho solo vesti bianche nell’armadio. Non è una battuta. È l’affermazione della verità. Sono il Papa, l’unico, il Papa si veste di bianco.
La traduzione italiana pubblicata dal Vaticano della rinuncia scrive: “dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, IN MODO CHE, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00 ( in realtà per molte ore fu scritto29) , la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante”.
Fra Bugnolo spiega: : “In modo che”, in latino è scritto da Ratzinger con UT che però deve essere tradotto con AFFINCHE’. Diversamente, “in modo che” si deve tradurre, invece, con “QUOMODO”.
Sono due cose molto differenti: “in modo che” presuppone l’assoluto, legale automatismo di un rapporto atto-conseguenza. “Affinché” invece può rivelare anche un intento nascosto o un effetto voluto, ingenerato appositamente. La differenza che passa tra un “modo” esterno e naturale rispetto a un “fine” soggettivo.
Altra anomalia: perché Benedetto scrive che il nuovo conclave dovrà essere convocato “DA COLORO A CUI COMPETE” e non “da Voi cardinali”? perché solo alla sua morte si avrà un vero conclave per l’elezione di un vero Papa, e a quel punto l’elezione spetterebbe solo ai cardinali ordinati da veri Papi, Sua Santità Giovanni Paolo II oppure Sua Santità Benedetto XVI. Le nomine cardinalizie di Bergoglio non sarebbero legalmente valide, perché emanate da un papa invalido, poiché invalida è stata la rinuncia. Nel caso passassero ancora molti anni e non rimanessero vivi e attivi cardinali “legittimiil nuovo Pontefice dovrebbe essere scelto dalla Chiesa romana, come nei tempi più antichi. Ecco perché, in questa ottica, un nuovo conclave dovrebbe essere convocato “da coloro a cui compete” e non ai cardinali cui lui si rivolge.
Oltre ai Cardinali sarebbero invalide anche le orride Laudato sii e amoris Laetitia, e le apostatiche modificazioni delle litanie lauratane. Questo vuol dire che non è un peccato mortale non riciclare la spazzatura e che possiamo serenamente continuare a pregare la Madonna risparmiandole l’apostasia di definirla sollievo dei migranti. L’orrida Pachamama può finire nella spazzatura insieme ai guanti monouso con cui sacerdoti non degli del loro ruolo hanno profanato l’Ostia consacrata su ordine di vescovi ancora meno degni di loro. Quello che ha caratterizzato questi anni tremendi sono stati l’apostasia e il ridicolo e un appoggio incondizionato allo spostamento in Italia di enormi masse di maschi islamici in età militare, coloro che costituiscono quasi il 90 % della massa dei cosiddetti migranti.
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Versione originale latina di Benedetto XVI:
http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130211_declaratio.html
Finalmente si inizia a parlare apertamente. Quanto esposto da Silvana è stato esposto in modo approfondito da Cionci, e, prima di lui a Don Alessandro Minutella, il quale da anni si sgola dicendo che Benedetto era in sede impedita, rimediando così un paio di scomuniche. In questo articolo Silvana non cita mai questa situazione della sede impedita ma piano piano la verità sta venendo a galla ed alla fine non si potrà più ignorarla. Come si usa dire: meglio tardi che mai.
Anche se personalmente preferisco la pacatezza di Don Enrico Roncaglia all’esuberanza, talvolta un pochetto eccessiva, di Don Alessandro, i veri cristiani non possono più tacere.
Bergoglio ha fatto già troppi danni (altro che pontificato burla!!!) e per di più mi pare stia preparando il terreno per il “dopo di lui”. Gli auguro lunga vita: deve vedere che la sua distruzione della Chiesa Cattolica viene spazzata via dal soffio dello Spirito Santo.
Grazie Silvana di questo tuo ulteriore importante contributo a smascherare l’impostura. Noi cattolici, per primi, dobbiamo avere il coraggio di dire la verità. Dobbiamo uscire dalla tana della paura di apparire dissenzienti e cominciare a parlare!
Padre Nostro non ci indurre in tentazione.