LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Verso il Futuro”

Una incognita che ci spinge a sognare

È il mondo che ci appare

Alla fine di una tappa quale è il tramonto di un periodo importante

Una opportunità per costruire un mondo migliore

Una occasione per riconoscere i nostri errori

Un’idea per andare avanti

Con coraggio e fiducia

Un’illusione per credere al progresso

Una emozione per sentirsi vivi

Una attesa per scoprire i prossimi disegni del destino

Guardano oltre il fiume

Verso un’immagine del nuovo anno ormai alle porte

Dolce profilo del vicino traguardo

Nell’età innocente e fiduciosa

Dei due giovani compagni di gioco

Sarà il loro sguardo a disegnare il domani

Saranno i loro occhi a dipingerlo per noi

Le loro mani a costruirlo

Dietro di loro ormai ci siamo noi

Quelli di Internet

Quelli del petrolio

Quelli dell’atomica

Quelli dei grattacieli

Torri aguzze che spuntano

Arroganti e fragili spade virtuali

Fra le nuvole del cielo

Segno della nostra corsa per la vita

Figlia di profili chiassosi che hanno sfidato i boschi

Miracoli della tecnologia

Che ha fatto parlare le cose

Abbiamo curato il corpo e la realtà concreta

Fino alle frontiere dell’impossibile

A spese della saggezza

A spese della meditazione

A spese del pensiero e della preghiera

Spetta quindi a questi occhi innocenti

Di plasmare i confini del nuovo mondo

Di ritornare alle riflessioni dello spirito

Di fare posto alle questioni dell’anima

Di dare un ruolo a questo nostro pianeta

Nel luminoso universo delle stelle

Ed è proprio la trasparente saggezza di questi bambini

La migliore metafora

E il migliore auspicio

Di un nuovo anno rivolto al mistero della creazione

Di una sana visione di un futuro migliore

Sorretto finalmente da una grande speranza di pace

Di prosperità

Di fecondità e di luce

Fra gli uomini di buona volontà

Foto di copertina: Maryna Arutiunian, “London Eye: Verso il futuro”

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