LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Richiami”

Nella carne e nel sangue di ognuno rugge la
madre” (Cesare Pavese)


Richiami del sangue
Evocazioni dello spirito e palpiti dell’anima
Ricordi del “femminino eterno”
Femmina della maternità e della bellezza
Signora dell’amore e della vita
Feto simbolo della gestazione e della nascita
Fertile come la campagna vulcanica dai copiosi
raccolti
Ferace come la terra della produzione
Feconda come il seme antico della vita
Felice come la madre che sorride e stringe al seno
il bimbo appena concepito
Canto anch’io il “femminino eterno”
Anche se le parole non bastano per richiamare
E per celebrare
Il valore della donna
Solo i tratti di un dipinto famoso
O le linee morbide e sfuggenti di una scultura
O il soave profumo di una carezza
E quando ritorna lo sguardo di una madre
Torna il brivido del ricordo
Appare la commozione di un tempo
Accompagnata forse da qualche lacrima
Per quella donna che ha seguito i nostri primi
passi
Per la sua dolcezza
Per la sua pazienza
Per le sue fatiche
Per i suoi insegnamenti
Per il suo impegno
Per le sue gioie sofferte
Per il suo illimitato affetto
Per quel suo sguardo vigile
Protettivo
Trepidante
Orgoglioso
E per quella impronta che ancora
Dopo tanto tempo
Ci sentiamo addosso
Come un benefico alito di vento
Che attraversa tutti i petali del roseto
Che ci soccorre nei momenti scuri
Come faceva una volta
Prima di quel triste commiato
E ci conforta ancora all’occorrenza
Come un rifugio
Con un lieve bacio
Appena sfiorato
Con un soffio
E con una carezza
Come faceva una volta

Foto di copertina: Stefano Chianti: Matita, tempera blu, foglia oro su Carta. Serie “Richiami ” titolo: il sogno di Raffaello. 2017

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