LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “L’oratorio”

Il dolce richiamo di un sorriso
Salutava l’operoso ritorno dalla campagna
La campana intonava
Nella antica cantilena del tempo
La mite
Umile preghiera del pastore
La tenue brezza del vespero
Intrecciava il candido scrigno della fede
Sull’aia assolata della masseria
Nell’aroma di verdi cespugli inondati di sole
Occhi rivolti al mistero della pietà
Esalavano profumi d’anima
Qualche nota di tenere melodie
Riverenti pensieri corali
Di ringraziamento
Mani ruvide e callose giunte
Al fulgido silenzio di volti sfiancati e sereni
Offrivano fedeli e inchinati
La sublime fatica del giorno
Il solenne
Luccichio delle stagioni
Alla eccelsa
Suprema misericordia dell’eterno
Nobile e incontrastato
Insigne e pietoso
Signore della terra e del cielo
E Dio dell’universo degli astri

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