Nel 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità concepì l’idea della “malattia X”, rappresentata come possibile causa di una futura epidemia o pandemia. L’intento originale era quello di utilizzare la pianificazione di questa (immaginaria) “malattia X” per consentire agli scienziati, agli ufficiali sanitari e ai medici di sviluppare le migliori pratiche possibili per affrontare eventuali epidemie o pandemie future. Di conseguenza, la “malattia X” (ripeto, una malattia immaginaria) è stata ufficialmente inserita nell’elenco delle massime priorità per gli agenti patogeni. Successivamente, l’idea alla base della “malattia X” è stata utilizzata come strumento per diffondere paura tra il pubblico e i governi. Questo strumento ha avuto inizio con le comunicazioni riguardanti il COVID-19. Uno studio condotto nel 2021 ha rilevato che “l’unico fattore predittivo di cambiamento comportamentale durante il COVID-19 era la paura”. Nonostante sia emerso che tale paura fosse correlata a una diminuzione del benessere sia emotivo che fisico, gli autori hanno concluso che l’utilizzo della paura per indurre il pubblico a conformarsi fosse l’unica strada da seguire per la salute pubblica.
Senza mettere ulteriormente in discussione l’etica di base dietro l’uso della paura per favorire la conformità, questa logica è stata poi adottata dai funzionari della sanità pubblica e dai governi di tutto il mondo. Detto ciò, l’utilizzo della paura per ottenere il rispetto dei vaccini e degli obblighi vaccinali, dei passaporti vaccinali, del mascheramento, dei blocchi, del distanziamento sociale, della chiusura delle scuole, eccetera, è stato considerato accettabile in nome della salute pubblica. L’effetto collaterale di ciò è stata la diminuzione del benessere emotivo e fisico del grande pubblico causata dalla promozione di tattiche basate sulla paura.
Senza alcun scrupolo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha abbandonato l’idea di condurre un processo scientifico globale utilizzando la Malattia X come modello, per invece utilizzare la “Malattia X” come strumento di propaganda per diffondere la paura di una malattia infettiva immaginaria. È stato scoperto che questa paura infondata (conosciuta come fearporn) induce una maggiore conformità del pubblico alle misure di sanità pubblica, come l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale, i vaccini e i lockdown. Nel 2024, l’OMS ha lanciato un allarme generale (senza alcuna base dati) affermando che l’immaginaria Malattia X potrebbe causare 20 volte più morti rispetto al COVID-19. Non lasciatevi ingannare dalle malattie “X”, “Y” o “Z”. Queste non sono malattie reali, ma sono state inventate. Vengono utilizzate come strumenti per ottenere conformità, instillare paura e ottenere il trasferimento di fondi e autorità a un’organizzazione non governativa globalista non eletta: l’OMS. La Cina continua ad effettuare pericolosi esperimenti in laboratori poco controllati. Ma questi esperimenti non si limitano solo alla Cina, ma si stanno verificando anche negli Stati Uniti. Nel 2023, gli scienziati della Boston University School of Medicine hanno creato una variante altamente letale del virus SARS-CoV, che è stata poi testata su topi. La Convenzione sulle armi biologiche non le vieta, poiché una clausola consente lo sviluppo, la produzione e lo stoccaggio di tali armi per scopi profilattici, protettivi o per altri scopi pacifici.