Un recente rapporto di Amnesty International, il gruppo internazionale per la difesa dei diritti umani, ha messo in evidenza i danni devastanti causati dall’inquinamento tossico dell’industria petrolchimica, lungo lo Houston Ship Channel in Texas, alle comunità locali.
Il rapporto sottolinea gli impatti sul clima, sull’ambiente e sulle persone derivanti dalla produzione petrolchimica, aggiungendosi alla controversia in corso sulle pratiche dell’industria dei combustibili fossili negli Stati Uniti. Lo Houston Ship Channel, che ospita il più grande complesso industriale petrolchimico degli Stati Uniti, è un corso d’acqua di 52 miglia che si estende dal Golfo del Messico fino a Houston. Attorno ad esso si trovano centinaia di impianti industriali che trasformano petrolio e gas in prodotti chimici utilizzati per la produzione di plastica, fertilizzanti e pesticidi. Nel frattempo, le comunità “fenceline”, spesso composte principalmente da persone di colore e a basso reddito, vivono nelle vicinanze di questi impianti e subiscono direttamente gli impatti dannosi della produzione petrolchimica, come evidenziato nel rapporto. Secondo i dati della città di Houston del 2019, l’86% dei residenti nel quartiere Harrisburg / Manchester, adiacente al canale navale e a una raffineria Valero, erano di origine ispanica e il 41% aveva un reddito familiare inferiore a 25.000 dollari. La lingua principale parlata dal 76% dei residenti era lo spagnolo. Per valutare l’impatto dell’industria petrolchimica, Amnesty International ha intervistato più di una dozzina di esperti e 29 residenti che vivono, lavorano o frequentano scuole entro tre miglia da un impianto petrolchimico lungo lo Houston Ship Channel.