Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
La massa ha scarsissima capacità di giudizio e assai poca memoria.
(Arthur Schopenhauer)
Tutte le volte
Che la folla si incontra
Nelle piazze
Mi viene di richiudermi
In casa
Guardare il cielo delle galassie
Toccare le costellazioni
Chiedere a Callisto
Il perché della geometria celeste
Del Grande Carro
E dell’invidia della superba Era
Muore tutto il popolo di Bam
Sotto la frusta del terremoto
Solenne e impietoso
Il tiranno
Chiuso fra quattro pareti anguste
Consuma a passi lenti
L’aria della gabbia
Con addosso la rabbia dell’inferno
Piangono i bambini sopravvissuti
Hanno perso
L’angelo di Allah
Grande e solitario
Forse è dietro l’angolo della strada accanto
Speranza lontana di gente diversa
Più buona
Più mite
Oltre i cadaveri ammassati nella via
Allineati nei cimiteri
E nelle fosse comuni
Miseria umana che si ripete ogni giorno
Sfuma con la nebbia dei colli d’inverno
La rugiada della notte
Le vigne sgravate
Dalla vendemmia trascorsa
Si inchinano
Al tiepido raggio di sole
Tutte le volte
Che la folla si incontra nelle piazze
Mi viene di pensare
Alla festa che non c’è
Al tripudio inutile
Di quei corpi
Sotto gli abeti impiccati
Stupidi trofei
Davanti al tempio del Signore
Sordi inni
Alla gioia che non c’è
Fra i bimbi malgasci moribondi
Di fame e di sete
Arthur Schopenhauer dal Web
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E quelli caduti sotto l’ultima granata
Dell’odio senza confini
Alla natura che muore silenziosa
Adagio
Al fumo dei boschi
Al fetore del petrolio
Nel mare azzurro
Al canto malinconico
Di menestrelli sconosciuti
Alla corte dei re
Alla melodia di violini
Argentati dalle stelle del tramonto
Tutte le volte
Che la folla si incontra nelle piazze
Mi viene di pensare
Alla vanità
Alla ricerca affannosa di oblio
Vedo gli occhi spalancati
Di uno di quei bambini tutti uguali
Nella terra
Di nessuno
Vedo il suo sorriso
Il grande segno eterno e vincente
Della vita
Sento quei canti pagani
Tutto quel chiasso che vorrebbe arrivare
fino in cielo
Vedo stelle lucenti
E i fuochi che accompagnano la processione
Delle anime
Allineate in un coro indistinto
A cantare la meraviglia di quel sogno
Lo sguardo silenzioso di quel bimbo
Ed il cenno fugace
Del suo sorriso che si allontana
Nel buio