SIMONETTA ERCOLI: “Una macchia solare a colpo d’occhio”

Il 26 febbraio sul Sole è apparsa una macchia solare gigantesca AR3590, visibile perfino a occhio nudo con gli occhialini da eclisse.

Le macchie solari sono la manifestazione più evidente del magnetismo della nostra stella, appaiono più scure delle zone circostanti perché il plasma, che risale dall’interno con moto vorticoso a spirale, porta la massa a espandersi con conseguente raffreddamento (circa 1600 K in meno della fotosfera, circa 5000 K). Come aveva intuito Galileo Galilei, il primo ad averle osservate con il suo cannocchiale.

<<[…] sono circa15 mesi e più che cominciai a vedere nel sole alcune macchie oscure […]. Io mi sono finalmente accertato di quello che nel primo aspetto gli parrà forse cosa assai stravagante, ed è che tali macchie sono non pur vicine al sole, ma contigue alla superficie di quello, dove continuamente altre se ne producono e altre se ne dissolvono, essendo altre di breve e altre di lunga durazione; cioè alcune si disfano in 2, 3 o 4 giorni, e altre duran 15, 20, 30 e ancor di più. Vannosi mutando di figura, le quali figure sono per lo più irregolarissime; si condensano e si distraggono, sendo talora alcune oscurissime e altre non così negre; spesso una si divide in 3 o 4, ed altra volta 2 o 3 o più si aggregano in una sola: hanno poi un movimento regolato, secondo il quale uniformemente vengono tutte portate in giro dall’istesso corpo solare, il qual si muove in sé stesso in un mese lunare in circa, con moto simile a quelli delle sfere celesti, ciò è da occidente verso oriente. Tali macchie non cascano mai vicine ai poli di rivolgimento del sole, ma solamente intorno al cerchio massimo di mezo, né da quello se ne trovano in maggior lontananza di 28 o 29 gradi in circa, tanto verso l’uno quanto verso l’altro polo […]>>.

Galileilettera a Giuliano de’ Medici (23 giugno 1612)

La depressione centrale della macchia è detta ombra ed è circondata da un alone grigiastro, la penombra, dove le temperature sono circa 500 K in meno della fotosfera.

La più grande macchia solare a oggi mai registrata (su pellicola) è AR 14886 ed è stata osservata il 7 aprile 1947. Misurava ben 142984 km, più del diametro di Giove.

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