Nuove evidenze indicano che le sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino, presenti nei prodotti di consumo, nel cibo, nell’acqua e nel suolo, sono responsabili dell’aumento globale dei disturbi riproduttivi, del cancro, del diabete, dell’obesità, delle malattie cardiache, delle condizioni neurologiche, della ridotta funzione immunitaria e dell’infiammazione cronica. Queste sostanze chimiche, che danneggiano la regolazione ormonale del corpo umano, sono diffuse nei prodotti di consumo, nel cibo, nell’acqua e nel suolo, come riportato in un recente rapporto, con gravi conseguenze sulla salute globale.
Si stima che ci siano circa 350.000 sostanze chimiche e polimeri sintetici utilizzati in tutto il mondo, e migliaia di essi potrebbero agire da interferenti endocrini. La maggior parte di queste sostanze non è stata studiata per i loro effetti sulla salute umana prima di essere commercializzata. Gli interferenti endocrini noti e sospetti si trovano nei pesticidi, negli additivi plastici, nei cosmetici e nelle finiture impermeabilizzanti. Il nuovo rapporto analizza quattro fonti di sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino: plastica, pesticidi, prodotti di consumo e sostanze perfluorurate (PFAS). Si ritiene che l’aumento dei casi di cancro, infertilità e obesità sia almeno in parte dovuto alla presenza di interferenti endocrini nel corpo umano. La Endocrine Society e l’International Pollutants Elimination Network (IPEN), autori del rapporto, chiedono trattati globali legalmente vincolanti per limitare e vietare la produzione e l’uso degli interferenti endocrini. Un nuovo rapporto enfatizza che una categoria di sostanze chimiche industriali chiamate interferenti endocrini sono alla base di numerose malattie in aumento a livello mondiale. Il rapporto sottolinea la necessità di normative globali più rigorose