Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
Si addensano nuvole di piombo
Altere
Minacciose
Tempestose e solenni
Su questa terra assetata
Sussultano i colori cupi del cielo
Fra chiome di palme
Cariche di lamenti
Sogno di raccogliere un fiore
Ne sento ancora l’insistente profumo
I petali si vestono di piccole perle
Luccicanti
Al vento della sera
La mia anima
Inerte
Immobile e pensosa
Attende trepida la tempesta vicina
Sono come una di quelle pietre
Affioranti
Sulla terra dorata del giardino
Ferace terra dei miei antenati
Che ho reso fertile di nuovo
Secondo le antiche scritture
Ho voluto rendere operoso
Il baluardo di sempre
L’unica ricchezza materiale promessa
Quel mondo fisico della terra di Canaan
Sacra intesa
Dai confini fissati
Dalla profezia e dalla preghiera
Di Ezechiele
Abramo
Isacco
Giacobbe
Adesso sogno quei tramonti dorati
Superano la stessa immagine
Del desiderio
È duro descrivere i confini di una chimera
Indicati e manifestati
Nel lontano disegno
Di Dio
Lì si muovono le aspirazioni di un popolo intero
Le passioni
Le sofferenze
Gli amori
Gli obiettivi di una intera esistenza
E ogni volta che immagino quella terra
Penso che non abbia confini
La promessa dello spirito
Impegno
Che gli uomini devono riconoscere
Rispettare e amare
E quando vedo le lacrime di questo popolo
Mi pare sempre più difficile pensare a tutte le
vittime
Di queste insulse guerre
Di tutto questo sangue
Atti di terrore che hanno come obiettivo
Quello di distruggere un popolo intero
Già colpito e martoriato
Dalla assurda
Inutile persecuzione della storia
Ed è difficile per me
Senza un profondo e condiviso dolore
Pensare a quei bimbi
Vittime sacrificali
Annientate da una bomba
O da un colpo di fucile
Come fossero individui armati
E non angeli
Contro un nemico invisibile
Orribile e satanico
Senza una tregua
Senza alcuna pietà
Senza uno sguardo amico
Senza una lacrima di cordoglio
Anime dimenticate dall’uomo nelle indegne fosse
della vendetta e della cattiveria
Dell’odio inutile e del sangue