Ascolta la POESIA di e con la voce di GIORGIO BONGIORNO
Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
(Gianni Rodari)
Sorridere ancora come si faceva allora
Liberi da cure e pensieri
Del dominio adulto
Poter godere dei colori del cielo
Così come sono
Senza che qualcuno ci richiami a
notarli
Poter tornare con la ragione di oggi
A quell’innocente narrazione
A quella voglia di giocare
A quella gioia senza compromessi
A sgranare gli occhi
Come riescono sempre i bambini
Poter rivivere l’infanzia di questo luogo
I suoi monumenti
La sua storia
Le anse del fiume
La sacralità della campagna
I muggiti degli armenti
I profumi della primavera
Il prato fiorito
Il richiamo antico del bosco
Il fascino del vento
La sua voce
Poter rileggere le favole
Lo splendore dei castelli
Il fasto dei balli di corte
L’innocente saga delle fate
La paura dei fantasmi
Il volo planato di un angelo
La ricerca di un angolo dove
nascondersi
Dove sparire per un momento
Prima di riapparire adulti
Apparentemente saggi e guardinghi
E rimettersi la maschera di sempre
Quella del ruolo del momento
Imbracciare gli strumenti di sempre
E lottare per la vita
In questa corsa assurda
Sfrenata
Tra cumuli di egoismo e di indifferenza
Dove
Ritornare bambini
Risulta sempre più difficile
Alla stregua di un sogno speciale
Un segreto prezioso
Da tenere quasi nascosto
Insomma
Da serbare nel cuore e
Da non raccontare a nessuno
Vorrei che tu venissi da me in una sera
d’inverno e, stretti insieme dietro i
vetri, guardando la solitudine delle
strade buie e gelate, ricordassimo gli
inverni delle favole, dove si visse
insieme senza saperlo.
(Dino Buzzati)