I tumori potrebbero rappresentare una delle conseguenze meno documentate e più elusive dei vaccini genetici per il COVID-19, come si evince dalla scarsità di casi clinici specifici. La difficoltà nell’associare il cancro ai vaccini COVID-19 deriva principalmente da due fattori: il lungo intervallo temporale tra la somministrazione del vaccino e l’insorgenza del cancro e la novità della tecnologia dell’mRNA, che porta i medici a esitare nel collegare i due eventi. Inoltre, le ipotesi di un legame causale tra vaccini e cancro sono spesso considerate speculative e prive di solide evidenze, il che scoraggia ulteriormente la pubblicazione di casi clinici.
La presunta censura e una generale reticenza a criticare i vaccini COVID-19 possono inibire ulteriormente la considerazione di un possibile nesso tra questi ultimi e l’insorgenza di tumori. Ciononostante, alcuni dati suggeriscono un’insolita incidenza di cancro in paesi con tassi elevati di vaccinazione. Sono state avanzate diverse teorie plausibili sull’oncogenicità dei vaccini, tra cui la possibile integrazione del materiale genetico del vaccino nel DNA cellulare, l’interferenza con la proteina spike e i geni soppressori dei tumori e la perturbazione dei recettori toll-like.
Dalla mia analisi emerge che ventinove casi clinici hanno evidenziato tumori potenzialmente legati alla vaccinazione, mentre altri sette casi hanno descritto il cancro come un evento concomitante. Anche se questi ultimi potrebbero non essere direttamente causati dal vaccino, la possibilità di un impatto della vaccinazione non può essere esclusa a priori. Ho inoltre identificato tre casi di tumori benigni che potrebbero essere collegati alla vaccinazione, rilevanti perché indicano la potenziale evoluzione verso forme maligne.
Da ultimo, vi sono due casi in cui il vaccino anti-COVID-19 ha provocato una regressione spontanea del tumore. Se da un lato ciò potrebbe sembrare positivo, dall’altro suggerisce che i vaccini potrebbero avere effetti imprevisti sul sistema immunitario, incluso il modo in cui questo affronta i tumori.
In conclusione, il detto “Cosa cura l’uno, può avvelenare l’altro” è emblematico della complessità delle interazioni tra i vaccini COVID-19 e il sistema immunitario, sia in termini di potenziale beneficio che di possibile danno.