Chiagni e fotti è un’espressione proverbiale partenopea che, con un linguaggio basso e sboccato, riassume la realtà violenta e attuale del politicamente corretto. È letteralmente traducibile con piangi e fotti, e il verbo fottere ha un doppio geniale significato: compiere un atto sessuale, quindi godere, stare benissimo, ma anche prevaricare sia con l’inganno che con la violenza. Il chiagne è l’elemento necessario del politically correct. È quindi fondamentale rivendicare il rango di vittima. “La mistica della penitenza” del filosofo francese Pascal Bruckner è uno dei primi libri che identifica la trappola maledetta del vittimismo politico, che diventa la dittatura di ringhiose minoranze ognuna rinchiusa nel dolente racconto delle sue infinite piaghe, perché è grazie a questo che il potere può opprimere il popolo, portarlo a distruggere il suo passato, a disprezzare la sua cultura e la sua religione, a rinunciare al diritto elementare di non essere aggredito e deriso L’omofobia e l’islamofobia sono lo psicoreato di un presente totalitario. La beatificazione del più debole è il passaggio obbligato della nuova forma di comunismo più nota come capitalismo della sorveglianza, per, massacrare le maggioranze mediante senso di colpa, criminalizzazione di qualsiasi critica etichettata come crimine di odio: si crea uno psicoreato così da poter distruggere la libertà di pensiero. Giugno è purtroppo il mese dell’orgoglio LGBT, le nostre strade sono affollate da zampettanti signori in mutande o anche senza, che dileggiano la nostra religione. In tutti i comuni italiani chi si presenti a camminare per strada in costume da bagno, è multato, mentre il gay ci può mostrare il suo pene o il suo deretano: non viene inquisito, ma anzi, ha addirittura il patrocinio di un fottio di gente tra cui comuni e regioni, che tradotto in termini più plebei vuol dire i quattrini del contribuente. All’interno di un gruppo esiste il concetto di “normale”: qualsiasi comportamento che non causi un picco di adrenalina negli altri appartenenti al gruppo. Mostrare il sedere è normale tra gli indigeni delle isole della Melanesia, mentre nella mia civiltà non si mostra il sedere, al di fuori di una spiaggia occorre essere vestiti. Causare un picco di adrenalina è un’aggressione, infatti è vietata ai normali cittadini, e permessa, anzi sovvenzionata nei gay. La frase La giustizia è uguale per tutti che troneggia nei tribunali dove periodicamente mi processano è una burla. È necessario dare alcune informazioni. La parola omosessualità, è un termine improprio che crea un’illusione di sessualità. In realtà è una negazione della sessualità che è solo tra maschio e femmina. L’omosessualità quindi non esiste, non a caso i suoi simboli sono un’illusione ottica, l‘arcobaleno, oltretutto azzoppato dell’indaco e ridotto a sei colori, e una bestiola serenamente irreale, l’unicorno. Non ha nulla di genetico, dimostrato ormai al di là di ogni ragionevole dubbio dal genetista italiano Andrea Ganna. L’ex gay Richard Cohen intitola il suo libro con le linee guida per abbandonare il comportamento omoerotico “Riscoprirsi normali”. L’enorme maggioranza delle persone a comportamento omoerotico vorrebbero vivere la propria vita per i fatti propri, non si riconosce nel movimento LGBT che invece è una lobby, come anche ha serenamente dichiarato Angelo Pezzana quando ha fondato l’Arcigay. È un braccio armato della sinistra, che ha lo scopo di scardinare e distruggere famiglia, religione e stato. Dal fatto che i movimenti LGBT siano iperfavorevoli a una incontrollata immigrazione islamica violentemente omofoba, che siano schierati contro Israele, nazione gay friendly, e a favore di nazioni e movimenti, come Iran e Hamas, che condannano le persone a comportamento omoerotico a morte, e a una morte atroce, dimostra che il benessere delle persone a comportamento omoerotico non è il loro scopo. Il loro scopo è distruggere la nostra libertà. Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica a favore della minoranza LGBT mi lasciano allibita. L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d’odio, aggredite verbalmente e fisicamente. Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità. Come è possibile che queste frasi siano state pronunciate dalla stessa persona che mi ha negato la libertà elementare di rifiutare l’introduzione nel mio corpo di farmaci che sapevo inutili e dannatamente pericolosi, che ha scatenato contro di me e gli altri coraggiosi la brutalità più indecente e le discriminazioni più atroci: mi hanno tolto il lavoro, il diritto si salire su un treno, il diritto a entrare in un esercizio pubblico e usare il bagno. Secondo il Presidente della Repubblica quindi trasmettere AIDS e epatite B e sifilide è un diritto costituzionale, rifiutare un cosiddetto vaccino, che i veri luminari Peter Doshi e Montagner in primis avevano dichiarato inefficace e pericoloso, è un crimine. L’OMS spiega che i gay continuano a contrarre e trasmettere malattie sessualmente trasmissibili, 28 volte di più della popolazione a comportamento normale. Grosse percentuali di loro non usano il preservativo, che peraltro anche se correttamente usato ha una sicurezza del 98% e non del 100%. Leo Bersani, attualmente considerato uno dei maggiori teorici gay, scrive a lungo in incredibili saggi, che sono libri di testo nelle facoltà di sociologia e psicologia, dell’assoluta importanza per il mondo gay non solo della promiscuità sessuale, ma di comportamenti come il barebaking ( cavalcare nudi, vuol dire rapporto non protetto) e il bugchasing (ricerca volontaria del contagio) e che qualsiasi critica a questo comportamento debba essere considerata violenta omofobia e repressa con la massima severità. Lo stesso autore, in un articolo dal titolo Is the rectum a grave? (Il retto è una tomba?), scritto negli anni in cui ancora non esisteva una terapia per l’AIDS, ribadisce come l’AIDS sia un diritto umano, racconta come in una sola notte molti riescano ad avere anche 20 o 30 rapporti “correndo come una zanzara da un ano all’altro seminando infezione”, che molti riescono ad avere anche 3000 rapporti con partner diversi in un anno. Pone una domanda fondamentale: il retto è una tomba? Il rapporto anale porta alla morte? La sua risposta è: certo, lo è. Il rapporto anale porta alla morte ed è un simbolo di morte, il retto è la tomba del seme maschile che invece di generare la vita nel ventre di una donna, finisce in mezzo agli escrementi che sono materiale morto. La sessualità genera la vita, il rapporto anale è la negazione della sessualità, è morto e genera morte perché moltiplica le malattie sessualmente trasmissibili, malattie potenzialmente mortali come AIDS, sifilide e epatite B, L’altro intellettuale gay è Mario Mieli, considerato con Bersani il maggiore ideologo del movimento. Mario Mieli ci racconta nel suo libro Elementi di critica omosessuale la bellezza dell’incesto, del rapporto con bambini e della coprofagia. Leo Bersani e Mieli affermano esplicitamente che l’autodistruzione fa obbligatoriamente parte del mondo gay, ma l’autodistruzione è distruttiva per una società. Come spiegano entrambi, nessuna società è in grado di tollerare, giustificare e finanziare comportamenti autodistruttivi senza esserne distrutta. Mentre il denaro pubblico di una sanità sempre più allo sfascio viene dato direttamente ai circoli LGBT perché, direttamente nei loro locali, si facciano i test per la sifilide, la gonorrea, l’AIDS, senza che gli utenti debbano disturbarsi ad andare alla Asl come comuni mortali, questi stessi circoli continuano a contenere dark room, luoghi più o meno bui dove sconosciuti alternano fellatio, penetrazione anale e fisting, tutte pratiche di altissimo disvalore igienico. I gay si dichiarano perseguitati, ma i marchi che li sponsorizzano colorandosi del falso arcobaleno e sei colori sono quelli delle più potenti multinazionali. Una buona parte sono coinvolte nella narrazione pandemica, nella produzione e quindi imposizione di mascherine, nella produzione e quindi imposizione degli inattendibili tamponi, nella produzione e imposizione dei cosiddetti vaccini. Tutte le multinazionali inclusivamente arcobalenate, tutte, si sono distinte per licenziamenti, turni massacranti, il calpestare ogni diritto umano, e soprattutto sono tutti campioni del capitalismo della sorveglianza. I calciatori sono costretti a portare l’arcobaleno, i cantanti sono costretti a fingersi gay se vogliono avere qualche possibilità a Sanremo o all’Eurovision. I pride offendono Il movimento LGBT mentre persone a comportamento omoerotico vengono massacrate a Gaza e in Iran, ha il diritto di offendere impunemente noi e la nostra religione, perché il suo scopo è l’odio per la civiltà cristiana. Nel mio ultimo libro, La ballata dei bambini senza nome, il protagonista esasperato dal vedere una parodia di Cristo sale su uno dei carri e prende a pugni chi sta facendo questo scempio, comportamento sbagliato, certo, ma comprensibile.
Chiagni e fotti
2 commenti su “Chiagni e fotti”
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Il detto napoletano, assai popolare, “ chiani e fotti” mi richiama alla mente un detto solo simile, genovese, “chi non piange non tetta”. Appunto simile perché nel detto si riferisce al neonato che se non piange, la mamma non lo allatta. Poi, senza dimenticare che originariamente proviene dal “mugugno” tipico genovese, si può elevare a qualcosa di più redditizio: cioè se non ti lamenti, se non ti fai sentire , lo Stato o chi per esso non ti riconosce il dovuto.
Nelle intenzioni di Silvana De Mari è l’universo gay, lesbiche transessuali etc si appropriano del diritto di scendere in piazza ed invadere ogni spazio del mondo “normale” , come ebbe bene a definire l’On. Roberto Vannacci, con lo scopo di mostrare e magari d’imporre il loro “stile” di vita alla così detta gente normale.
Al grido il “sedere è mio e lo gestisco io” marciano nudi ai mille Gay Pride scimmiottando quello che è il grido di battaglia del fronte simile, non uguale, ma semplicemente comparabile di quelle donne che una volta si vantavano essere chiamate “Femministe” e che ora urlano “l’utero è mio e lo gestisco io…”
Potremmo parlare a lungo di questo “mondo minoritario e al contrario” , ma quello che emerge e che dobbiamo capire, è che questo mondo vuole scardinare alle radici, annientare la Società civile, la Famiglia, le nostre radici cristiane. E purtroppo se non si risponde adottando seri provvedimenti in mille ambiti: Scuola, Sanità, Famiglia etc ho paura che il mondo fetido nel quale vivono, finirà con il sommergere il mondo dei “sani” e chiaramente i detti popolari da cui sono partito non ci aiuteranno a prevenire…
Francesco Violini
L’analisi della dottoressa De Mari è precisa ed impietosa. I paladini del politicamente corretto, sono gli stessi che per primi applicano la discriminazione a chi non si uniforma ai dettami ideologici del momento… e se non la pensi secondo quanto prescritto sei complottista, terrapiattista, fascista, a-scientifico ed ignorante. Ma noi, fortunati, viviamo nel migliore mondo possibile!