Commissione 5 – Giustizia certa e nuova Costituzione

Commissione 5 – Giustizia certa e nuova Costituzione

Giustizia certa e nuova Costituzione che salvaguardi il bene primario degli italiani e l’interesse supremo dell’Italia

 
Coordinatore: Sergio Carlino
 
Membri titolari: Gabriele Gatti, Ersilia Barracca, Miriam Chianese, Valerio Donato, Renato Gasparini, Giovanni Sodano, Francesco Golinelli.
 
Membri supplentiTommaso Monfeli, Stefania Celenza, Grazia Manuele, Andreina Trapletti.
 
 

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Testo di riferimento per la Commissione 5

(Il testo di riferimento offre al Coordinatore e ai membri della Commissione delle linee guida che andranno vagliate, approfondite, integrate, modificate e aggiornate).

Compito della Commissione è elaborare una proposta per la costruzione di un nuovo modello di Giustizia qualitativamente migliore.
La Commissione individuerà successivamente i contenuti utili a elaborare la bozza di una nuova Costituzione dell’Italia che promuova complessivamente una migliore qualità di vita mettendo al centro il bene primario degli italiani e l’interesse supremo dell’Italia.

Lo scopo delle proposte elaborate dalle 13 Commissioni tematiche è di dotare la Comunità Casa della Civiltà di un programma fondato e concreto che ci consenta, nel momento in cui le condizioni ce lo permetteranno, di assumere il Governo dell’Italia in modo autorevole e credibile per promuovere un nuovo modello di civiltà, di Stato, di sviluppo e di società che corrispondano al bene primario degli italiani e all’interesse supremo dell’Italia.

Linee guida della Commissione

Una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al potere legislativo
«Mani Pulite» è stato un colpo di stato giudiziario che ha spazzato via l’intera classe politica al potere dal dopoguerra, la cosiddetta «Prima Repubblica».
Più in generale la Magistratura a suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico pilotato ha deciso la sorte di singoli politici o di Governi.
La riforma della Giustizia è in assoluto la più importante. In questo contesto vanno considerati la separazione delle carriere tra la funzione inquirente e quella giudicante; il divorzio dalla politica estromettendo i partiti dall’organizzazione del Consiglio Superiore della Magistratura e dall’Associazione Nazionale Magistrati; la certezza del diritto e della pena anche per quanto concerne la responsabilità civile e penale dei magistrati che sbagliano.
La Magistratura si deve contenere nel suo ruolo costituzionale quale organo giudiziario, senza più invadere l’autonomia dell’organo legislativo assumendo delle iniziative che di fatto si traducono in leggi e ordinamenti dello Stato, così come la magistratura deve uscire del tutto dall’ambito della politica eliminando le correnti interne e vietando la politicizzazione dei magistrati e dei processi.

La «Commissione Giustizia» si propone di indicare le linee generali della bozza di una nuova Costituzione dell’Italia.
Prendiamo atto che la Costituzione discussa dal giugno 1946 e varata nel gennaio 1948 necessita di una radicale riforma perché, da un lato, il contesto storico era completamente diverso e, dall’altro, perché è stata il frutto di un compromesso tra la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi allineato con gli Stati Uniti, e il Partito Comunista di Palmiro Togliatti che avendo preso la cittadinanza sovietica e rinnegato quella italiana è da considerarsi come un traditore della Patria.

Per conseguire un nuovo modello di Stato e un nuovo modello di democrazia, è indispensabile elaborare una nuova Costituzione. Ritengo che nell’articolo 1 della nuova Costituzione l’Italia debba essere concepita come una Repubblica fondata sulla centralità dei cittadini italiani concepiti come persone depositarie dei valori inalienabili della vita, dignità e libertà; sulla famiglia naturale come fulcro della costruzione sociale e della rigenerazione della vita; sulla comunità locale come fondamento dell’amministrazione e dello sviluppo del territorio con lo Stato che sovrintende alla strategia generale; sull’economia reale che produce beni e servizi, le cui linee generali sono definite dallo Stato titolare dell’emissione della moneta, affidandone la gestione agli imprenditori locali e nazionali italiani; sul riconoscimento della verità storica delle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe della civiltà italiana laica e liberale; sul fine di assicurare l’interesse supremo dell’Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano e il bene primario dei cittadini italiani per salvaguardare il legittimo diritto ad essere pienamente noi stessi all’interno della nostra «casa comune».
La bozza della nuova Costituzione recepirà i contenuti delle proposte elaborate dalle 13 Commissioni che sostanziano un cambiamento radicale del settore specifico di loro competenza.

Cari amici e membri della Commissione Giustizia vi invito a considerare questo testo come un riferimento sul piano dei contenuti che indica delle linee guida, ma è aperto al cambiamento salvaguardando una unitarietà d’intenti e di indirizzo che ispirano la strategia complessiva della Comunità Casa della Civiltà.

Vi auguro un buon inizio confidando che il contributo di ciascuno di voi accrescerà la qualità della proposta per risultare promotori di una proposta autorevole, credibile e attuabile per realizzare concretamente il bene primario degli italiani e l’interesse supremo dell’Italia.
Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam

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