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Buongiorno Stefano, buongiorno a tutti,
grazie per la tua analisi estremamente chiara ed illuminante sui dati sulle banche tedesche ed sui relativi crediti erogati.
Per quella che è la mia limitata visione di questi fenomeni, condivido in pieno la tua valutazione secondo la quale il vero sostegno all’economia reale viene dato dalle banche locali e non dai grossi colossi bancari. Questo dovrebbe diventare ancora più vero in Italia dove la realtà della microimpresa è molto diffusa. Per quello che mi è dato di vedere, il sistema bancario locale in Italia tende piuttosto ad essere sempre più fagocitato dai grossi colossi e comunque ad essere costretto ad adeguarsi ai metodi di questi ultimi. Come fare per invertire questa tendenza, penso che sia il problema centrale. La leva naturale non dovrebbe essere proprio quella degli utili che le banche locali fanno e differenza delle altre, come tu hai evidenziato? Cosa ne dici? Grazie.
Mi piace inoltre la tua definizione di banche pubbliche, che comprende anche per esempio le realtà delle banche di credito cooperativo e comunque le banche regionali, ben radicate nel territorio.
Ti ringrazio inoltre per il tuo articolo sulla Moneta che hai pubblicato il 3 Giugno, molto efficace.
Grazie
Buongiorno, la situazione bancaria italiana è figlia del marciume manageriale italiano, ricordare ora la FIAT dei fine anni 80 sarebbe troppo lungo e e triste. Ma la morale è che i manager da allora hanno il solo obiettivo di massimizzare nel breve con il problema che così si vince una battaglia ma non la guerra. E’ per questo che i grandi appoggiano i grandi e i piccoli non si aiutano perché la percentuale di ottenere un risultato negato è alta, piuttosto i grandi gruppi hanno preferito prendere il danaro fornito dalla BCE a tasso bassissimo ed investirlo in prodotti speculativi, su questi prodotti se poi “si hanno le imbeccate” giuste il rischio è minore. Tutte le entità piccole a struttura pressoché orizzontale ottengono i risultati migliori perché il controllo è più rapido, le persone sono più responsabilizzate e premiate per il loro contributo alla realizzazione del fine. Quindi viva le piccole le banche che mantengono viva anche la concorrenza. Il fatto che una banca pubblica conceda credito con maggiore facilità penso che dipenda anche dal contesto sia di chi elargisce sia di chi riceve il credito. In Italia per quelli che ricevono il credito il problema principale è il carico fiscale dello stato: lo stato potrebbe sostituirsi anche alle banche private (che di solito non facilmente elargiscono il credito), ma se non riduce il carico fiscale l’aiuto non verrebbe colto comunque. Dal lato dello stato tedesco che emette il credito con maggiore facilità, questa operazione non so se viene fatta perché in Germania prediligono questo metodo di aiuto rispetto ad altre forme di incentivi che hanno poi bisogno di seri controlli e quindi di apparati per poter essere elargiti e controllati. I tedeschi essendo più pragmatici ti danno il credito poi se va bene l’azienda cresce altrimenti se la riprendono è un normale processo di selezione naturale rapido e senza costi aggiuntivi per lo stato. In Italia le aziende sono abituate a regali dello stato in stile comunista, e finito i regali gli “imprenditori” tornano piccolini ( di regali ce ne sono stati tanti si veda l’industria 4.0, il superbonus, le forme di contratti di ricerca e sviluppo e quante altre che non conosco e mi rifiuto di conosce perché il senso di schifo è troppo grande).