MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Per Mattarella la Repubblica appartiene a chi paga le tasse ed è «una democrazia matura». La verità è che si è trasformata nella vera Mafia e si è ridotta a una “partitocrazia consociativa”

Cari amici buongiorno e buon inizio del Nuovo Anno. Leggo dall’Agenzia di stampa Ansa che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo consueto “Discorso di fine anno” ha detto che «la Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune».

In un altro passaggio Mattarella dice che «L’Italia è ormai una democrazia matura come dimostra la rapida successione al governo di tutte le forze politiche», e «il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna».

Le affermazioni di Mattarella sono corrette nel merito ma sbaglia nella valutazione positiva. È vero che questa Repubblica ormai può sopravvivere solo se tutti i contribuenti pagano interamente e regolarmente le tasse richieste.
Anche se Mattarella dimentica che l’articolo 1 della Costituzione recita che «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», non sulle tasse.
Ma Mattarella dimentica soprattutto che proprio a causa dell’esorbitante livello delle tasse, e di conseguenza del costo della vita, le imprese che creano i posti di lavoro, specie le micro, piccole e anche medie imprese, sono condannate a morire.
Dimentica che ormai il lavoro con un contratto a tempo indeterminato è un miraggio, specie per i giovani, e che di conseguenza viene sempre meno la possibilità di pagare le tasse.
Dimentica che cresce sempre di più la percentuale dei disoccupati, inoccupati (adulti che non hanno mai lavorato), esodati (adulti senza lavoro e senza lavoro), dei neet (giovani che non studiano e non lavorano).

All’opposto di Mattarella, io penso che questa Repubblica sia collassata proprio perché impone, tra tasse dirette e tasse indirette, un prelievo forzoso di circa il 70% degli introiti, che si configura come un vero e proprio ladrocinio legalizzato.
La Repubblica è collassata non perché i cittadini non pagano le tasse, ma perché la Repubblica si è trasformata nella vera Mafia che, oltre a imporre agli italiani il più alto livello complessivo di tassazione, pur di aumentare ulteriormente i propri introiti specula sul costo dei carburanti e delle sigarette, ha legalizzato il gioco d’azzardo e persino la droga.
Il vero problema non è che gli italiani non pagano le tasse, ma che la Repubblica costa troppo, è un insieme di istituzioni onerosissime, corrottissime, inefficientissime, vessatorie e aguzzine che fagocitano oltre la metà del Pil (Prodotto interno lordo), pari a 1.061 miliardi su 1.787 miliardi di euro.

L’altra affermazione di Mattarella, secondo cui «L’Italia è ormai una democrazia matura come dimostra la rapida successione al governo di tutte le forze politiche», si scontra con il fatto che a prescindere da chi sta al Governo, compreso l’attuale Governo di Giorgia Meloni, la situazione complessiva peggiora sempre di più sul piano politico, economico e sociale, e con il fatto che tutti i Governi sono sostanzialmente obbligati a fare le stesse scelte economiche, sociali e di politica estera.
La verità è che questa Repubblica, sin dalla sua nascita, è stata una partitocrazia e, da Mario Monti in poi, si è ulteriormente involuta in “partitocrazia consociativa”, dove i partiti hanno definitivamente abbandonato le specificità ideologiche e valoriali, confluendo in un calderone per spartirsi le fette della torta del Potere.
L’apice è stato toccato con il Governo di Mario Draghi, il rappresentante più autorevole e altolocato della grande finanza speculativa globalizzata, espressione della Goldman Sachs, la più grande banca d’affari al mondo.
Ebbene senza l’avvallo di Draghi, Giorgia Meloni non sarebbe mai potuta diventare Presidente del Consiglio, lui ne è il Garante presso gli ambienti della grande finanza che sono il vero Potere forte che comanda il Mondo.

Cari amici, la Casa della Civiltà prende atto del fallimento della Repubblica perché è del tutto in contrasto con la salvaguardia dell’interesse supremo dell’Italia e con il perseguimento del bene primario degli italiani. La Casa della Civiltà promuove il riscatto dell’Italia come Patria degli italiani e come Stato nazionale indipendente e sovrano.
Prendiamo atto che questo traguardo non corrisponde all’interesse dei partiti politici che anelano a spartirsi il potere, né è realizzabile attraverso i movimenti di protesta che mirano a riempire le piazze.
Serve un autentico cambiamento radicale, ricostruendo dalle fondamenta un nuovo modello di etica personale, di civiltà, di Stato, di società e di sviluppo.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 2 gennaio 2023

4 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Per Mattarella la Repubblica appartiene a chi paga le tasse ed è «una democrazia matura». La verità è che si è trasformata nella vera Mafia e si è ridotta a una “partitocrazia consociativa”

  1. Purtroppo non è necessario ascoltare il discorso di fine anno per rendersi conto del fatto che il nostro Paese è ostaggio di lobby ed interessi sovranazionali, che proprio politici come Mattarella avallano ed incoraggiano.
    Mattarella parla di povertà, disagio, lotta alla precarietà citando l’art. 3 della Costituzione, ma omette di ricordare che art. 117 della stessa Costituzione riconosce allo Stato il POTERE ESCLUSIVO sulla moneta, quindi allo strumento in grado di realmente consentire il rispetto dell’art. 3 della Carta. Sarebbe bello chiedere al presidente il perchè di questa omissione….

  2. Concordo parola per parola con Magdi.
    Da anni non ascolto più il discorso di fine anno, per non rovinarmi la digestione con la retorica e l’ipocrisia della quale generalmente abbondano.
    Confesso che quando ho letto i titoli delle rassegne stampa tutte centrate sulla repubblica di proprietà di chi paga le tasse mi sono indignata. Sembrava un modo per far sentire in colpa le persone esattamente cone hanno fatto per chi non voleva accettare di sottoporsi ad un siero genico sperimentale fraudolentemente spacciato per vaccino.
    Si sono dimenticati, anzi io credo che si tratti decisamente di una scelta, dell’articolo 1 della Costituzione che recita che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro.
    Si comportano da monarchi assoluti, peraltro nemmeno in grado di decidere nulla autonomamente essendo loro meri fantocci teleguidati dall’UE. Trattano il popolo da sudditi.
    Questa classe politica è marcia e lo sono anche le istituzioni.
    Come comunità Casa della Civiltà abbiamo un compito immenso per ricostruire l’Italia e come ha detto Magdi, ci vuole un miracolo, ma io dico che non bisogna mai mettere limiti alla Provvidenza.
    Insieme ce la faremo!!

  3. Concordo pienamente con l’analisi di Magdi.
    Il gran Capo al solito vede solo il bicchiere mezzo pieno e dalla parte del fondo deformante. Non basta pagare le imposte per dar senso civico alla Repubblica. Bisogna anche che le istituzioni non sottraggano il gettito con sperperi inutili o peggio con ruberie o bustarelle e spartizioni di denaro a fini personali o politici. Se la Repubblica ed il suo senso è di chi paga, allora si suggerisce che è proprietà di chiunque, basta pagare.
    Parlare poi di democrazia matura, quando non sappiamo più cos’è la Democrazia, quando ci è imposta una dittatura sanitaria, economica, politica, vaccini dannosi e falsi, Europe artefatte mangiasovranita’, economie speculative globalizzate ed ordini militari geostrategici, quali servi sciocchi ed ignavi, ecc. beh, comincio a sospettare che questa democrazia sia non matura, ma marcia, praticamente una zombi, come ribadisce bene anche Magdi.
    I politici sono solo strumento esecutivo di questo disfacimento, senza vera autonomia e progettualità che possa uscire dai confini degli ordini superiori extra Italia. Quindi come quei prodotti tutti fatti in Cina ma che sembrano novità solo perché cambiano le etichette.
    Quanto allo Stato Mafia, questo ormai è il ruolo assunto dallo stesso. Come nello sbarco in Sicilia nella Seconda Guerra Mondiale, fu la mafia a favorire li stesso con un patto con gli Americani ed alleati, ora si ripete il controllo dei poteri forti e la cessione quasi totale di sovranità che il Capo del Quirinale non vede, non sente, non dice.
    Sullo stesso ho la vaga impressione che dopo l’uccisione del fratello da parte della mafia, gli sia giunto forte e chiaro il messaggio della Cupola : ‘O stai con lo Stato Mafia o ti faremo nuovo eroe martire.’ E lui ha scelto, cosa, lascio ad ognuno il giudizio. Meglio una Repubblica in amministrazione controllata e coatta, o meglio il rischio della Libertà? Un don Abbondio al Quirinale non fa gli interessi degli Italiani.
    E lo dico anche come Veneto, della X Regio di Roma, non soggetta ma sempre alleata di Roma. A nessuno giova, a noi tutti spetta ricostruire questo povero Stato, primo per bellezza, cultura, intelligenza inventiva, ma ultimo per orgoglio e fiducia in cioè che è da sempre e che dovrebbe e potrebbe tornare ad essere

  4. Concordo su ogni singola parola. Viviamo in uno Stato in cui i partiti, di Governo o di opposizione, si equivalgono nel male. Il mantra del pagare le tasse e colpevolizzare chi vi si sottrae, è una ipocrita e furba induzione a raccogliere ingenti capitali non per ridistribuirli in opere a carattere sociale, ma per potersene appropriare sotto forma di auto compensi e prebende, abili e legali ladrocini con i quali si premia il servilismo dell’apparato statale. La partitocrazia su cui si fonda lo Stato italiano è allora la più perfetta organizzazione mafiosa che si conosca nel mondo.

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