Il terrorista islamico che ha voluto uccidere Rushdie l’ha fatto ottemperando a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Dobbiamo mettere fuori legge l’islam dentro casa nostra

Cari amici Buona Festa dell’Assunta e Buon Ferragosto. Ben 33 anni dopo la «fatwa», la sentenza islamica, promulgata dalla «Guida suprema» iraniana l’imam Khomeini nel 1989, il terrorista islamico Hadi Matar, cittadino statunitense di origine libanese, ha voluto venerdì scorso 12 agosto uccidere lo scrittore Salman Rushdie, perché quella fatwa corrisponde a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto, quindi è un ordine divino che non decade mai.
Vi spiego perché qualsiasi musulmano ha il dovere di uccidere Rushdie nell’assoluta certezza che è un atto legittimato dall’islam e che, in caso lui dovesse morire, avrebbe assicurato il Paradiso islamico.

Rushdie è nato a Bombay nel 1947 da una famiglia dardica di fede islamica, ma non è un musulmano credente e praticante, al contrario si professa pubblicamente ateo.

Il suo romanzo «I versi satanici» pubblicato nel 1988 è l’allegoria di un fatto realmente accaduto a Maometto, attestato nel Corano e nella Sunna, la raccolta dei detti attribuiti a Maometto. Ma non è un saggio che rappresenta la realtà o la condanna. Tuttavia il semplice fatto di aver evocato seppur in chiave romanzesca una vicenda critica e sconcertante, in cui lo stesso Maometto ammette di essere stato ispirato da Satana, evidenziando la flagrante contraddizione insita nei contenuti del Corano, che per i musulmani sarebbe un’opera sacra increata della stessa sostanza di Allah, pari ad Allah, ha fatto di Rushdie un «nemico dell’islam», pur non essendolo mai stato e non avendo mai voluto esserlo.

Il fatto reale è il seguente. Da quando Maometto nel 610, all’età di 40 anni, sostenne pubblicamente che si doveva adorare solo il dio pagano arabo Allah, che era uno dei 360 idoli pagani adorati sotto forma di statuette e immagini custoditi nel santuario della Kaaba alla Mecca, la tribù dei Quraish che dominava la Mecca gli dichiarò guerra, impose il suo isolamento sociale e un embargo economico al suo clan dei Banu Hashim. La ricchezza della moglie Khadija si era dissolta e le fortune del suo miglior amico Abu Bakr al-Siddiq si assottigliarono.
Maometto invocava Allah affinché gli fosse consentito di riconciliarsi con i Banu Quraish. Fece questa riflessione: «Tutti i Quraish adorano lo stesso dio Allah. Che cosa è che ci separa? È il culto degli altri dei, tra cui i più importanti sono le figlie di Allah: al-Lat, al-Uzza e Manat. Loro non accetteranno mai di rinnegare tutti i loro dei. Se lo facessero sconfesserebbero i loro padri e se stessi, si condannerebbero come seguaci di una falsa religione. Ma dal momento che adoriamo lo stesso Allah, se soltanto Allah mi consentisse di cedere un pochino per consentire loro di godere degli altri loro dei, ciò mi consentirebbe di accontentarli e di arrivare ad un accordo di riappacificazione.»
Fu così che Allah fece discendere un versetto in soccorso di Maometto che cominciava così:
«Cosa ne dite di al-Lat e al-Uzza, e di Manat, la terza?» (53, 19-20)
Ma a quel punto, secondo la narrazione successiva di Maometto, intervenne Satana che si intromise nella rivelazione tra Allah e il suo Messaggero, mettendo in bocca a Maometto quest’altro versetto:
«Ecco le tre sublimi gru, la cui intercessione è cosa grata a Allah.»
Confortato dall’autorizzazione a fare ai pagani la concessione necessaria per riappacificarsi, Maometto si recò al Tempio della Kaaba e recitò per intero la Sura detta «La Stella», comprendente i «versetti satanici» che legittimano il culto delle tre dee figlie di Allah.
Ma l’Arcangelo Gabriele comparve a Maometto e lo redarguì con una voce terrificante: «Che cosa hai fatto Maometto? Hai recitato alla gente dei versetti che io non ti ho rivelato a nome di Allah!»
Maometto fu preso da un enorme sconforto e paura della punizione di Allah. Ma Allah, nella sua infinita misericordia, gli inviò questi versetti:
«Non inviammo prima di te nessun messaggero e nessun profeta, senza che Satana si intromettesse nella sua recitazione. Ma Allah abroga quello che Satana suggerisce. Allah conferma i Suoi segni. Allah è sapiente, saggio. Allah fa sì che i suggerimenti di Satana siano una tentazione per coloro che hanno una malattia nel cuore, per coloro che hanno i cuori induriti. In verità, gli ingiusti sono immersi nella discordia.
Coloro che invece hanno ricevuto la scienza sanno che questa è la Verità che viene dal tuo Signore, credono in essa e i loro cuori vi si sottomettono umilmente. In verità, Allah dirige sulla retta via coloro che credono.» (22, 52-54)
Allah abrogò i versetti che Satana aveva in modo malefico ispirato. Maometto ritrattò i «versetti satanici» spiegando che gli erano stati sussurrati all’orecchio sinistro e non a quello destro come normalmente faceva l’Arcangelo Gabriele. E Allah gli rivelò i versetti abroganti che restano per l’eternità scritti nel Corano:
«Cosa ne dite di al-Lat e al-Uzza, e di Manat, la terza? Avrete voi il maschio e lui la femmina? Che ingiusta spartizione! Non sono altro che nomi menzionati da voi e dai vostri antenati, a proposito dei quali Allah non fece scendere nessuna autorità. Essi si abbandonano alle congetture e a quello che affascina gli animi loro, nonostante sia giunta loro una guida del loro Signore.» (53, 19-23)
I Quraish furibondi per il ripensamento di Maometto, ripresero a perseguitare ancor di più i suoi seguaci. Allora la condanna di Allah fu totale:
«Hanno associato ad Allah i demoni, mentre è lui che li ha creati. E gli hanno attribuito, senza nulla sapere, figli e figlie. Gloria a lui: egli è superiore a quello che gli attribuiscono. Il Creatore dei cieli e della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, lui che ha creato ogni cosa e che tutto conosce?». (6, 100-101)

La «fatwa» emessa da Khomeini il 14 febbraio 1989 è una sentenza islamica basata sulla sharia, la legge islamica, vincolante per tutti i fedeli che credono nell’autorità religiosa di chi la emette. Chiunque è autorizzato ad applicarla proprio perché rappresenta ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Non è necessaria l’autorizzazione di una ulteriore autorità religiosa o dello Stato. Chiunque uccide Rushdie è certo di contare sull’assenso e il plauso di tutti i musulmani che non potrebbero dissociarsi da Allah e da Maometto.
Gli sciiti distinguono tra la «fatwa», considerandola un responso giuridico che decade con la morte dell’autorità religiosa che la promulga, e il «hokm», una vera e propria «sentenza» divina che è eterna, valida per sempre e ovunque nel mondo. Ebbene i massimi leader religiosi iraniani, a cominciare dalla «Guida suprema» Khamenei hanno chiarito che la condanna a morte di Rushdie è un «hokm», valido anche dopo la morte di Khomeini, che non può essere revocato.

Allah nel Corano ordina in modo inequivocabile di uccidere coloro che offendono Allah e Maometto:
«La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.» (5, 33)
Allah nel Corano assicura il Paradiso per i «martiri», coloro che uccidono e si fanno uccisi per la causa di Allah:
«Allah ha comprato dai credenti le loro vite e i loro beni dando in cambio il Paradiso, poiché combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per lui vincolante, presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i patti? Rallegratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande». (9, 111)

Cari amici, sono stato musulmano per 56 anni e per 56 anni mi sono prodigato affinché in Italia potesse esserci un «islam moderato», un «islam italiano», compatibile con le nostre leggi, regole e valori. Di fronte alle reiterate condanne e minacce di morte mi sono dovuto arrendere. Ho sempre detto e sempre dirò che il problema non sono i musulmani come persone, ma è l’islam come religione, più precisamente come sistema di potere che non distingue tra la sfera spirituale e la sfera secolare, dove il peccato è al tempo stesso reato. L’islam è da 1400 anni il nemico storico dell’Europa in particolare e del Mondo in generale, perché concepisce se stesso come l’unica vera religione che deve imporsi sull’insieme dell’umanità o con la volontaria sottomissione o con la violenta repressione. L’islam è una dittatura del tutto incompatibile con la nostra civiltà perché nega i valori inviolabili e i diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà della persona.
Preghiamo affinché Rushdie possa tornare a vivere e a testimoniare la verità in libertà. Ma se vogliamo porre fine all’arbitrio, all’arroganza e alla violenza intrinseci all’islam, dobbiamo tutti noi testimoniare la verità in libertà sull’islam, dobbiamo tutti noi avere l’onestà intellettuale e il coraggio umano di dire che la radice del male è l’islam, dobbiamo tutti noi esigere che l’islam venga messo fuori legge dentro casa nostra per difendere la nostra umanità e salvaguardare la nostra civiltà.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Lunedì 15 agosto 2022

2 commenti su “Il terrorista islamico che ha voluto uccidere Rushdie l’ha fatto ottemperando a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Dobbiamo mettere fuori legge l’islam dentro casa nostra

  1. Oggigiorno succede che per ogni critica portata all’Islam, si viene accusati di islamofobia e talvolta pure di razzismo.
    Qui è sotto accusa non solo l’attentatore,un giovane americano nato in California,ma il Corano e quindi l’Islam.
    Perché dobbiamo ricordare che tutto quanto scritto nel Corano, deve esere ottemperato integralmente.
    Quando succedono attentati si dice che sono terroristici non islamici. Questo è un falso perché i terroristi, anche quelli definiti cellule impazzite, ottemperano all’Islam.
    Nel caso di cui parliamo, è evidente che l’Islam centra al 100% perché l’attentatore è lo stesso esecutore della Fatwa lanciata 30 anni fa dal leader Ayatollah Khomeini e ripresa successivamente da Khamenei
    Nel Corano c’è scritto che è giusto uccidere gli infedeli, ovunque si trovino.
    Crocifiggere , bruciare, tagliare gambe e braccia a chi si oppone ad Allah.
    E’ del tutto evidente che l’Islam non è compatibile con la nostra religione.
    Purtroppo il fanatismo religioso dominante nei paesi musulmani fa arretrare di secoli l’Umanità.
    Il mondo occidentale non opponendosi fermamente, non condannando,né punendo gli attentatori “islamici” e i loro maestri,compie un crimine grande quanto quello di chi gli attentati li compie.
    Purtroppo stiamo vedendo in Europa quanto i governi siano deboli e incapaci a condannare la dottrina infernale islamica.
    Leggo che l’Iran ha portato a termine il suo programma nucleare: preparare la bomba atomica e pure che si stanno rafforzando i rapporti militari tra Iran e Russia,tra l’altro già esistenti da quando il presidente Bush attaccò l’Irak di Saddam Hussein.
    Di questo rafforzamento militare-bellico ha scritto l’amico Marco Fabbri.Scrivo questo per sottolineare come il mondo occidentale è sempre più distante dal riconoscere la rovina, l’imbarbarimento culturale,sociale e religioso e la minaccia di un conflitto mondiale verso il quale l’Islam sta trascinando il Continente europeo.   

  2. Carissimo Magdi, profondo conoscitore della Storia, intanto complimenti per uno degli articoli più completi ed esaustivi che ho letto negli ultimi tempi. Condivido appieno la tua analisi sull’Islam. Dopo avere letto tanto sull’argomento in questione mi è davvero impossibile non arrivare alla conclusione che l’Islam moderato è una fandonia colossale utilizzata per lo più dai buonisti, penosi rappresentanti della tolleranza che ci hanno riempito di bugie sull’integrazione e sulla farsa del multiculturalismo.
    Vadano I lorsignori a raccontare quanto è moderato e buono l’Islam mentre in nome dello stesso i loro “ben integrati” per volere di Maometto e di Allah ammazzano di botte le proprie mogli, sgozzano le figlie perché cresciute all’occidentale con le motivazioni becere che i blu jeans sono troppo stretti o la scollature troppo ampie. Violentano ragazzine nei parchi, sui treni, per la strada, processano e condannano a morte chiunque non condivida o tradisca il loro pensiero. Siamo su due binari che non si incontreranno mai. Non si può integrare una civiltà che pratica il culto della morte con un’altra che crede nella sacralità della vita. È tutto incompatibile. Noi ce li siamo messi in casa, ci arrabattiamo per metterli comodi mentre loro ci disprezzano profondamente, ci odiano a morte. Non del tutto soddisfatti gli abbiamo concesso le nostre scuole, non per imparare l’italiano, ma perché abbiano la possibilità di non perdere le loro radici e di conseguenza la lingua. Abbiamo tolto i crocefissi dalle aule perché il “cadaverino appeso” poteva turbare i loro figli. Abbiamo dato loro case gratuite, assistenza sanitaria, cittadinanza e pensioni mentre loro hanno un unico obiettivo: distruggere l’Occidente. Vogliono cancellare i nostri valori, la nostra cultura e la nostra civiltà. Eppure sembra che nessuno si impegni a capire. È coglionaggine o vigliaccheria?

    “Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.”
    Oriana Fallaci

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