MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Leopardi, il poeta che esaltò l’amore per la Patria, oggi sarebbe contro l’Unione Europea e il Nuovo Ordine Mondiale”

Cari amici buongiorno. Dopo l’interessante lezione magistrale tenuta tramite videoconferenza mercoledì 7 dicembre da Davide Ficarra, docente e scrittore, Coordinatore della Commissione Educazione e Istruzione in seno alla Casa della Civiltà, dal titolo “Per una nuova coscienza italiana. L’insegnamento di Foscolo e di Leopardi”, che vi invito a vedere e a commentare nello spazio “Video-Foto” del sito casadellacivilta.com, ho tenuto un breve intervento sul pensiero di Giacomo Leopardi (1798-1837), relativo alla salvaguardia e la difesa dell’Italia sia nei confronti dell’Europa sia nei confronti del concetto di globalizzazione.

Nello “Zibaldone” Leopardi scrive in riferimento al rapporto tra l’Italia come Patria e l’Europa: «La patria moderna dev’essere abbastanza grande, ma non tanto che la comunione d’interessi non vi si possa trovare, come chi ci volesse dare per patria l’Europa. La propria nazione, coi suoi confini segnati dalla natura, è la società che ci conviene. E conchiudo che senza amor nazionale non si dà virtù grande» (30 marzo 1821)

Sempre nello «Zibaldone» Leopardi scrive in riferimento al rapporto tra la Patria, evocando l’antica Roma, e il Mondo globalizzato dell’epoca, identificato nell’Impero Romano d’Occidente quando si espanse concedendo la cittadinanza a tutti i sudditi dell’Impero: «Quando tutto il mondo fu cittadino romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più Patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per Patria il mondo, non ebbero nessuna Patria, e lo mostrarono col fatto» (24 dicembre 1820).

Leopardi morì 24 anni prima della nascita della nascita dell’Italia come Stato unitario nella forma istituzionale di Monarchia, proclamato come Regno d’Italia il 17 marzo 1861.

Se attualizzassimo il pensiero di Leopardi, calandolo nel contesto di questa nostra epoca buia in cui l’Italia ha perso gran parte della propria sovranità nazionale, a partire dall’ambito monetario, economico, legislativo e giudiziario, che di fatto non ha più le prerogative di uno Stato indipendente, a partire dall’ambito della difesa e della sicurezza sul piano militare, alimentare, energetico e informatico, ebbene diremmo che Leopardi ci esorterebbe a salvaguardare e a difendere la nostra Patria, l’Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano, sia nei confronti dell’Unione Europea che ormai ci impone pressoché tutto in tutti gli ambiti della nostra esistenza, sia nei confronti della prospettiva del Nuovo Ordine Mondiale perseguito dallo strapotere della grande finanza speculativa globalizzata che controlla pressoché tutti i settori vitali della produzione, distribuzione e comunicazione ovunque nel Mondo.

Cari amici, conoscere il pensiero filosofico e politico di Leopardi, il più grande poeta del nostro Romanticismo, ci conferma i corsi e ricorsi della Storia, facendoci scoprire le similitudine con un passato remoto, qual è la fine dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, e un passato più vicino, qual è il processo complesso e discutibile che sfociò nel 1861 alla costituzione del Regno d’Italia e solo nel 1918 al completamento dell’unificazione dell’Italia con la conquista di Trento e Trieste che facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Dobbiamo conoscere la nostra Storia e dobbiamo imparare dal nostro passato, per coglierne gli insegnamenti e non ripetere gli errori.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Sabato 10 dicembre 2022

5 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Leopardi, il poeta che esaltò l’amore per la Patria, oggi sarebbe contro l’Unione Europea e il Nuovo Ordine Mondiale”

  1. Dopo la lectio magistralis di Davide Ficarra su Foscolo e Leopardi non poteva mancare la splendida chiusura che Magdi ci propone oggi con questo ulteriore approfondimento sul pensiero di Leopardi che io condivido totalmente. Questi geni illuminati del passato ci hanno lasciato un patrimonio immenso. Comprendere e analizzare il loro pensiero è come porre una lanterna alle porte del nostro futuro. Capire il passato per non commettere gli stessi errori, mantenere la fiamma viva per riprendere i fuochi e non le sue ceneri. Un comandamento che è la base fondamentale per costruire ciò che vogliamo raggiungere.

  2. Come ha fatto notare anche Diego Fusaro, l’errore che Leopardi individua nel proposito di allargare il diritto di cittadinanza a tutti senza adeguati criteri di selezione, è ciò che Hegel definisce “uguaglianza dell’irrilevanza”. L’ampliamento a tutti di un diritto, cioè, si svilisce nell’annullamento del diritto stesso. Da atto virtuoso si rivela, invece, forza annichilente del valore intrinseco del proposito iniziale. Quand’anche si accettasse l’idea che le intenzioni alla base fossero buone, si tratterebbe comunque di una banale ingenuità. Da incoscienti!

  3. La presentazione estremamente erudita di Davide Ficarra del patriottismo di Foscolo e di Leopardi ed oggi la conclusione netta ed inequivocabile che trae Magdi Cristiano Allam su Giacomo Leopardi, mi ha lasciata sbalordita, ma persuasa. Quanto saprebbe insegnarci il passato, se solo lo sapessimo capire.

  4. Condivido pienamente questa riflessione odierna di Magdi e sono sempre più consapevole che l’Italia solo formalmente si può definire uno Stato sovrano ed indipendente. Il pensiero di Leopardi ci conforta in questa consapevolezza ma ci deve altresì spronare a far conoscere questa amara verità e difendendo l’amor di Patria riscattare la nostra sovranità nazionale.

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto