Cari amici, vi invito a partecipare oggi, sabato 1 aprile, alle ore 19, all’inaugurazione dell’esposizione dell’opera “Ecce Homo” di Stefano Cianti, nella Cripta della Cattedrale di Sutri, in Provincia di Viterbo. Si tratta di un’opera in frammenti di pietra che raffigura il corpo di Cristo crocifisso, immerso nell’acqua con uno sfondo nero. Il messaggio l’ho comunicato in una mia riflessione inclusa, insieme ad altre, in un pieghevole che verrà distribuito ai visitatori dell’esposizione.
«Ecce Homo», Ponzio Pilato, la flagellazione, il calvario, la crocifissione, la morte, la Resurrezione di Gesù. Il fulcro del cristianesimo è la fede nel Dio che si fa uomo e che s’incarna in Gesù, nato, morto e soprattutto risorto. Ciò che sostanzia l’essenza del cristianesimo è la Resurrezione di Gesù.
«Ecco Homo» è l’immagine che immortala il corpo flagellato e crocifisso del Cristo, attestata dalla Sacra Sindone, che viene trasposta da Stefano Cianti in frammenti di pietra dipinti che lo ricompongono, con dei vuoti concepiti come spazi da colmare con la meditazione sul mistero dell’incarnazione e sul miracolo della resurrezione. L’immersione della composizione in pietra nell’acqua, che evoca la vita, consentirà ai visitatori di riflettere osservando la propria immagine riflessa e sovrapposta alla figura del Cristo, e ispirerà i credenti alla preghiera per la redenzione propria e dell’umanità fortificati dalla certezza della vita eterna.
In questa cornice l’opera di Stefano Cianti si prospetta come parte integrante di un ambito devozionale, che converge nello spirito della Pasqua, affidandosi al fascino della creatività di un fedele che testimonia con il dono del proprio talento la gratitudine per il nostro Salvatore.
Magdi Cristiano Allam