Intervistatore: “Si parla, adesso, della “soluzione dei due Stati”
Ismail Haniyeh: “Ed è per questo che ora dicono che la guerra iniziata il 7 ottobre ha aperto un canale verso una nuova visione diplomatica. Dicendo questo, stanno tornando alla loro vecchia “merce”: la soluzione dei due Stati. Vorrei dire due cose sulla soluzione dei due Stati: Innanzitutto non abbiamo nulla a che fare con la soluzione dei due Stati. È un termine inaccettabile, perché
significa che esiste una sorta di “stato promesso”. mentre sei tenuto a riconoscere un altro Stato, l’entità sionista. Ne riconoscono la legittimità, e ciò è inaccettabile. Chiediamo la liberazione, la fine dell’occupazione e vogliamo la nostra indipendenza e il nostro Paese. Questo è il mio nemico. Non lo voglio.
Intervistatore: “Qual è il nostro paese?”
Ismail Haniyeh: “Un paese palestinese. Per me, la posizione di Hamas, così come della maggioranza del popolo palestinese, soprattutto dopo il 7 ottobre, si rinnova il sogno e la speranza: Palestina – dal fiume al mare, da nord a sud. Perché i palestinesi dovrebbero accettare 1/5 della Palestina e accettarlo come soluzione finale?”
Intervistatore: “- 1/5 della Palestina corrisponde ai confini del 1967?
Ismail Haniyeh: “I confini del 1967. I confini del 67 sono il 21%, 1/5 della Palestina, quindi no”.
Intervistatore: “- Quindi quello che mi stai dicendo è che dopo il 7 ottobre non saremo più d’accordo sui confini del 67. Vogliamo la Palestina dal fiume al mare?”
Ismail Haniyeh: “No. La situazione è questa: Il nostro progetto palestinese, al quale la stragrande maggioranza dei palestinesi è d’accordo (anche chi ha un’opinione diversa ed è costretto a dirlo a causa di circostanze politiche ma è la cosa su cui concorda la maggior parte dei palestinesi) è che non dobbiamo rinunciare al nostro diritto alla Palestina dal fiume al mare e da Rosh Hanikra a Eilat, ovvero la baia di Aqaba. Questo è il nostro diritto palestinese, la nostra esistenza è allo stesso tempo moderna e antica, mentre il sionismo ci occupa dal 1948. Ma Hamas e le principali forze palestinesi, ormai da qualche tempo, hanno dichiarato che nel documento del 2017, “Il Documento Politico”, che Hamas, al fine di creare un terreno comune con le influenti posizioni palestinesi e arabe accetterà uno stato nei confini del 67 con Gerusalemme come capitale, con piena indipendenza e diritto al ritorno, senza riconoscere l’entità sionista. Questa è una posizione progettata per consentire il consenso palestinese e arabo in questa fase, ma senza rinunciare ad alcuna parte dei nostri diritti o della nostra terra e senza riconoscere Israele.