Iniziamo da domani a concretizzare le nostre idee in qualcosa di tangibile. Serve tempo, volontà e costanza ma sopratutto bisogna crederci

Inizio questa mia riflessione con il ringraziare di cuore il nostro Presidente Magdi Cristiano Allam per avere minuziosamente analizzato nel suo articolo di oggi, il risultato delle elezioni di domenica 25 settembre.
Condivido totalmente la sua riflessione perché anche io appartengo a quella fetta consistente di elettori che non si sono recati a votare. Una percentuale del 36.09% la più alta in assoluto, praticamente impossibile ignorarla. Io sono stata giudicata per questo in modo piuttosto superficiale, bollata come una persona che non ha preso sul serio o peggio che si è disinteressata per menefreghismo di fare il suo “dovere”.
Chi mi conosce bene sa che non esiste nulla di più fasullo di questa affermazione. Ho vissuto con sofferenza la mia astensione al voto. Non sentendomi rappresentata in nessun modo dai partiti così detti “di sistema” in quanto allineati nei mesi passati alla politica di Draghi e del suo operato, non ho trovato sollievo o una via di uscita in quelli “antisistema”per il semplice fatto che ho ritenuto inutile votare per protesta qualcuno che non è stato neppure in grado di coalizzarsi per formare un vero fronte, unito sia sul piano culturale che su quello etico e politico.
Grazie al voto di protesta già in passato abbiamo avuto la pessima esperienza con il M5S che, come sembra confermato oggi si attesta al 15% ergo sono tutte persone che andranno ad occupare una poltrona in parlamento. Io di questi personaggi improvvisati e impreparati sinceramente ne ho avuto a sufficienza. Mi basta ricordare due “prodotti esemplari” non solo per l’incapacità dimostrata, ma per reiterato danno allo Stato Italiano e ai suoi cittadini: Di Maio, Azzolina.
Giorgia Meloni si appresta a guidare il prossimo governo, bravissima interlocutrice, spigliata davanti alle telecamere, con una mente pronta, temo che politicamente si brucerà in fretta. Vorrei sbagliarmi. Ho simpatia umana per la giovane donna, che non conosco personalmente, ma nessuna fiducia che lei stessa riesca a reggere un ruolo così complicato e pesante senza doversi “adeguare” alle richieste già pervenute, in maniera nemmeno troppo velata, dai manovratori della grande finanza speculativa mondiale.
A questo punto la mia riflessione torna a quel 36,09% di astenuti. Oltre un terzo degli italiani che non possono e non vogliono adeguarsi. Quando lavoravo nella segreteria politica di una deputata del parlamento italiano ricordo che solitamente il giorno dopo le elezioni, sia in caso di vittoria che di sconfitta, si ricominciava a lavorare per migliorare. Io penso che noi come Casa della Civiltà dovremo fare questo: iniziare domani a concretizzare le nostre idee in qualcosa di tangibile. Serve tempo, volontà e costanza ma sopratutto bisogna crederci.

“Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire. ma anche sognare; non solo pianificare, ma anche credere”.
-Anatole France-

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