LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Andare a more”

Tornare insieme
Alla fine dell’estate
A cercar more sulla cornice dei prati
Ansimare per arrivare primi
Fra le ceppaie spinose
Al sole delle radure
Mi pareva allora che non ci fosse altro gioco
Più festoso
Di nascondersi fra gli arbusti
E riempirsi di frutti
Fino a farli straripare
Si tornava al casale imbrattati di sugo nero
Le magliette strappate
Dalle spine
I denti pieni di piccole tonde drupe
Difficile anche ora
Resistere al fascino del ricordo
Di quelle infinite corse fra i rovi
Sentire quei sapori
Irripetibili
Godere di quelle tenere emozioni
Passa qualcuno sul sentiero del colle
Non si accorge del loro profumo
Neanche le degna di uno sguardo
Loro
Sorridono
Oscillano lievi al primo vento d’autunno
E attendono pazienti l’invasione antica dei bambini
L’innocente puntuale raccolta
E gli schiamazzi fino alle
Prime ombre del tramonto

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