Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Il 25 Aprile ogni anno si ripropone una ricorrenza che spacca il Paese, perché le motivazioni di questa ‘festa’ sono da sempre divisive ed immotivate, di propaganda ideologica e politica.
Il 25 aprile è la fine di una guerra sbagliata e persa e di un conflitto anche civile tra fratelli, che si continua a riproporre come vittoria su un nemico esterno prima alleato poi invasore perdente e in ritirata. Un popolo poi che prima era al 90 % fascista, dopo l’otto settembre si ricorda di essere antifascista magari auspica di essere alleato dei Soviet instaurando un nuovo totalitarismo. Inseguendo una libertà teorica e poi portata dal capitalismo anglo americano, dove l’unico merito e rispetto sono i morti, di entrambe le parti, che hanno creduto veramente in qualcosa di migliore per questo Paese di grandi Eroi e grandi vigliacchi.
Oggi dovremo ricordare una vittoria di una guerra dove sappiamo come tutte le guerre non hanno mai vincitori, ma tutti perdenti, in qualche modo, dove amore e fratellanza sono stati cancellati da odio e sopraffazione anche solo per idee diverse o per violenze e ruberie ammantate di nobili ideali di guerra, che esprime sempre il meglio ed il peggio dell’essere umano. Oggi dovremo ricordare chi siamo e ricordare di dimenticare gli odii, le diversità, ricordare tutti i caduti senza colpe personali, tutti quelli che hanno dato la vita per questo Paese, comunque lo sognassero, perché tutti orgogliosamente Italiani.
Ricordare per riconciliarsi.
Personalmente io oggi festeggio San Marco e la fondazione della Serenissima. Meglio una nascita di una Repubblica millenaria saggia e libera che un ricordo di morte e divisione.
Wiva San Marco!!!!!!
Grazie per questa tua lezione, Gianni. Hai ragione a trovare motivi di conciliazione sostanziali che oltrepassino stupide istanze conflittuali ammantate di occasioni celebrative. Io però sono peggiore di te, sono proprio brutto dentro e sto diventando sempre più divisivo ultimamente: ne ho abbastanza del buonismo e della propaganda dei buoni sentimenti che anziché consentire di andare oltre la superficie, appiattisce e omologa.