
ilriformista.it, 16 settembre 2023 – L’ex presidente americano Trump sarà in diversi tribunali di fronte a procuratori democratici suoi nemici dichiarati e contemporaneamente il Presidente democratico Joe Biden subisce una procedura di impeachment accuratamente preparata dal presidente repubblicano del Congresso Tom Cole (noto come “la mente più affilata della politica americana”), mentre il suo figlio scapestrato, Hunt è stato appena incriminato (dopo l’accusa di corruzione per affari in Ucraina) di “Gun Charge” per possesso illegale di una pistola e di droga.
L’uso politico sta nei calendari delle udienze: sia per Trump che per il figlio di Joe Biden, per far coincidere le date delle udienze con gli eventi da cui può dipendere l’esito delle elezioni. Naturalmente il Presidente non deve andare in Tribunale, ma suo figlio sì e tutta l’America segue questi processi come un torneo di basket-ball.
Cambiano usi, costumi e leggi in ciascuno degli States con una amplissima varietà di procedure tutte diverse fra loro anche per quanto riguarda primarie e Caucus.
Trump deve rispondere di aver tentato di rovesciare il voto popolare che lo aveva estromesso dalla Casa Bianca, oltre a frodi fiscali nello stato di New York. Hunt Biden ha alle calcagna procuratori di fede repubblicana, mentre Trump si trova inseguito dai mastini Democrats. In America i procuratori in genere non sono pubblici ministeri in magistratura, ma avvocati che per periodi più o meno lunghi prestano servizio nei tribunali del loro Stato. Nessuno ha molto da ridire su questo incesto fra politica e giustizia, anche perché molte cariche giudiziarie sono elettive e dunque politiche.
Su Donald Trump pesa un’accusa equivalente all’alto tradimento per aver tentato di sovvertire l’ordine costituzionale, negando la validità delle elezioni presidenziali nello Stato della Georgia. Una procuratrice Democrat ha voluto far coincidere le udienze con quelle delle primarie per immobilizzare il leader repubblicano durante la sua campagna: «Lei verrà quando il tribunale le ordinerà di venire, come ogni cittadino». Stuoli di costosissimi avvocati si accapigliano per ricorrere, delegittimare e far sostituire procuratore e giudici a proprio vantaggio. In Georgia il colpo è riuscito e il nuovo giudice ha esonerato Trump nelle date sensibili.
Anche la procedura di impeachment contro Biden è diventata una banale mossa politica per macchiare l’immagine di un Presidente. Sulla sorte di Hunt Biden l’America si sta dividendo, ma che si tratti di una faccenda politica è evidente.
Anche la procedura di impeachment contro Biden è diventata una banale mossa politica per macchiare l’immagine di un Presidente. Sulla sorte di Hunt Biden l’America si sta dividendo, ma che si tratti di una faccenda politica è evidente.
I processi interferiranno con la campagna elettorale del padre contro Trump, il quale deve farsi togliere le manette per essere attivo nella campagna elettorale in cui combatterà dopo essere stato arrestato due volte e aver pagato duecentocinquantamila dollari di cauzione. Nessuno scandalo: i giornali danno spazio solo allo sciopero dei metalmeccanici che può mettere in crisi la politica economica di Biden.
La stampa e le News televisive trattano dettagli complicatissimi per una mentalità europea, ma la sostanza resta: giudici e procuratori sono due cose diverse e si considerano essi stessi politici in carriera, attraverso la giustizia, per obiettivi politici. Le accuse contro Trump sono di natura politica e ideologica: aver messo in dubbio e in ridicolo i risultati elettorali con l’impiego massiccio di schede raccolte a domicilio che tutto il mondo registrò con stupore. I guai fiscali sono quelli di tutti gli imprenditori e l’opinione pubblica non fa distinzione tra politica e giustizia.
Noi in Italia ci siamo diversamente appassionati o scandalizzati o dei vent’anni di processi a Berlusconi e di quelli contro la famiglia dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi. La conclusione di questo panorama non è sostenere che tutto il mondo è paese, ma che il diritto anglosassone guarda soltanto all’habeas corpus, la pistola fumante, la prova che c’è o non c’è. Quanto al resto, la battaglia politica è sport, tifo, sfida e scorrettezze sotto la cintura.