LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Il racconto del cielo”

Stelle ovunque, d’intorno. T’han placato.
Dalla notte guidato, ora il tuo cuore
Alle rotte del giorno può far vela.
E pur se lo nascondi, si rivela:
Sereno, pieno di mondi, e di aurore
(Prof. Maurizio Maria Busso)

Il cielo racconta la storia del mondo
Lo ricorda lo sguardo estasiato
Di una bimba
Rivolto alle stelle
Argentei frammenti di fulgore
Proprio davanti a casa
Non l’avrebbe mai dimenticato
Il paese delle fate
Quel coro di bagliori
Quell’attimo d’amore
Quel fugace momento di incanto
Quegli scintillii
Dalla finestra di casa
Quando iniziò a contare gli astri
Quelle masse chiare
Luminose
Solenni
Quei fuochi d’artificio
E a chiamarli per nome
Come fossero stati
Vicini di casa
Compagni di quei tempi di stupore e meraviglia
Che solo i bambini
Riescono a immaginare
Le dissero poi che quelle gocce di luce
Quelle vibranti geometrie di colori
Avevano nomi diversi
Da quelli che aveva dato lei
Dalla finestra di casa
Le dissero trattarsi di costellazioni
Circumpolari
Primaverili
Estive
Autunnali
Invernali
Ma per lei
Era rimasto il magico
Mirabile balenio
Della sua contemplazione
Il momento appassionato
Di quel fascino limpido e trasparente
Che aveva accompagnato la sua vita
I suoi amori
Quegli stupendi bagliori
Le lunghe osservazioni
La grazia
Di quelle fate
Venute a vegliare le notti del sogno
A sottolineare la magia di quei disegni
Ad accarezzare la nobiltà del loro incedere
La purezza dei riflessi
E a proteggere insieme al vento della sera
Quella tempesta di splendore
La sua unica
Irripetibile scoperta della volta celeste


Non serve mica gridare per avere più attenzione. Le stelle stanno in silenzio, eppure c’è chi le guarda per ore.
(Huga Flame)


Se guardi il cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle, non coprirti, non cercare calore, non è freddo ma è solo amore.
(Khalil Gibran)

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