Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
Non penso mai al futuro. Arriva così presto.
(Albert Einstein)
Sento frammenti di futuro
Microcosmi di polvere brillante
Aleggiare capricciosi nel vento
Di questa stagione anomala
Forse il grido antico di sirene
Quella sublime magia che incantava i pescatori
Oppure il richiamo di foreste in fiamme
Dall’altra parte del globo
Forse il respiro di questo flauto
Come il canto di un usignolo nel bosco
O il senso di un’equazione che descrive il nuovo millennio
Con alcuni fenomeni
I movimenti del sole
Il riposo della luna e il coro disordinato di tutte le altre stelle della galassia
E che segna il corso della precessione degli equinozi
Di un mondo profondamente diverso
È il lamento di un tempo che dimentica
Gioie ed emozioni del passato
La sinfonia delle luci nel firmamento
E archivia con troppa fretta
La paura delle guerre
L’angoscia antica dell’esilio
Le atrocità delle tirannie
Pronto a ripetere la cantilena dei cannoni
La pioggia dei missili
La marea delle dichiarazioni
Le opinioni
I ragionamenti
Le figure retoriche
I conflitti
Le risse
Le faziosità
La crudele terribile
Antica logica della battaglia
Quella del sangue
Che possiamo raccontare un’altra volta
Inutilmente
Nessuna nave all’orizzonte
La nostra non è che una zattera
In balia del mare grosso
Negli anfratti del tempo
Solo onde verdastre nella notte
Rigida e infestata da mille pericoli
Nessuno da salvare
Resta la speranza
Che sia proprio il futuro a riscattare il presente
Pure obliando il passato
O le parti più scabrose di esso
Siamo in attesa di questo miracolo
Si tratta di un’oasi nel deserto
Di questa somma di desideri
Un momento di pura riflessione
Di realizzare il sogno di ciascuno di noi
Di volare fra le nuvole
E di rivedersi in cielo insieme agli angeli
Da buoni amici
A discutere di quanto possiamo aver sbagliato
Dei cocci caduti a terra
Delle aspirazioni tradite
Dei desideri inappagati
Delle azioni rimaste inespresse
E di quanto avremmo potuto fare meglio
Dei colori della tavolozza che non abbiamo mai usato
Dei profumi ignorati
Degli ideali trascurati
Degli errori
Nella favola pur brillante della nostra vita terrena
***
La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti.
(Soren Kierkegaard)
L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave.
(Victor Hugo)
Meravigliosa lirica, che supera spazio e tempo e ci trasporta oltre le onde gravitazionali in un presente che anela all’eternità dell’essere ignoto a se stesso. Frammento di futuro speranza del miracolo del sole che non tramontera’ mai.