SILVANA DE MARI: “Una porta stretta, strettissima”

La porta stretta è un libro di Danilo Quinto. Danilo Quinto ha pubblicato nel 2012 il libro “uDa servo di Pannella a figlio libero di Dio”, della casa editrice “Fede&Cultura”. Nel libro Maurizio Turco, rappresentante del Partito Radicale, veniva definito “il servo sciocco di Pannella … acefalo, incapace di prendere qualsiasi decisione senza previo consenso del suo padre-padrone … Tanto devoto che si affidò a Pannella per dirimere le questioni con sua moglie … e per decidere la relativa separazione”. Sono parole sicuramente molto discutibili, ma siamo un paese dove De Luca ha dato serenamente della “str..za “, al Presidente del Consiglio. Ci muoviamo tutti in mezzo a trivialità continue, insulti e attacchi alla persona. Grillo ha dato della “vecchia puttana” a Rita Levi Montalcini Oliviero Toscani ha affermato che Salvini fa i pompini ai cretini, non ricordo tutte denunce per diffamazione, e tutte queste esternazioni sono state punite con pene pecuniarie. A Danilo quinto sono stati dati 10 mesi di prigione, che sono tanti, perlomeno insoliti. Un motivo per leggere i suoi libri. Un altro è che parlano della persecuzione dei cristiani. Il sangue dei cristiani continua ad essere sparso come liquidi senza valore nell’indifferenza generale in sempre di più parti del mondo.  Una ventina di anni fa sono stata presidente di un’associazione fondata da Magdi Cristiano Allam che rispondeva al pretenzioso nome di “Salviamo i cristiani”. Abbiamo dato per scontato che saremmo stati aggrediti, anche fisicamente, ed eravamo valorosamente pronti al martirio. Nessuno ci ha preso in considerazione e non abbiamo salvato nessuno. L’associazione è defunta di morte naturale per assoluta mancanza di iscritti e di fondi. Ho letto monto volentieri “La porta stretta”, di Danilo Quinto, che racconta che negli ultimi dieci anni stiamo assistendo ad un aumento impressionante delle persecuzioni. Il rapporto World Watch LIst 2024 della Ong Open Doors, denuncia che sono oltre 365 milioni, cinque milioni in più dell’anno precedente, i cristiani nel mondo che subiscono gravi persecuzioni a causa della loro religione.  I cristiani sono perseguitati in Corea del Nord, Somalia, Libia, Eritrea, Yemen, Nigeria, che conta il maggior numero di cristiani uccisi, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Pakistan, Iran, Afghanistan, Arabia Saudita, eccetera. Le aggressioni, le violenze sessuali e i matrimoni forzati vengono usati per terrorizzare le comunità cristiane, così come gli attacchi alle chiese e alle attività commerciali. Lo straordinario libro “La porta stretta” di Danilo Quinto rappresenta un messaggio di speranza per il  gregge che, alle persecuzioni già conosciute nel passato, oggi aggiunge  lo smarrimento di ritrovarsi senza un  pastore che lo guidi.  Danilo racconta l’esperienza degli esercizi spirituali di San Ignazio di Loyola ha ispirato quest’opera fondamentale per chi vuole scoprire, o riscoprire, la vera dimensione della vita , quella spirituale. Le parole di Gesù: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta perché vi dico, molti cercheranno di entrare e non vi riusciranno” suonano ai giorni nostri come un monito per la Chiesa modernista e per la maggioranza dei suoi rappresentanti che, per andare incontro al mondo, contravvengono al mandato ricevuto da Gesù Cristo. L’opera aiuta a comprendere quello che sta avvenendo nella Chiesa e nella società occidentale, specialmente in quella italiana dove la gerarchia ecclesiastica modernista sostituisce i diritti di Dio con quelli dell’uomo, il culto della Madre Terra o della Pachamama. Assistiamo al tentativo di Satana di attrarre a sé le anime, per questo dobbiamo cercare il Regno di Dio attraverso la preghiera, la cui efficacia è illimitata, come insegna Gesù quando dice chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, ci ricorda l’Autore, rappresentano uno straordinario mezzo di conversione per salvare l’anima di quelli che credono in Lui e che vorrebbero essere” santificati nella Verità” e non dall’amuchina sugli altari, dalle mascherine e dal siero genico “atto d’amore”. “La porta stretta” attraverso la quale si entra nel Regno dei Cieli è rappresentata dalla conversione e, spesso, dal martirio. La seconda parte del libro offre molte testimonianze in tal senso e si apre con il racconto dell’adultera: il Signore condanna il peccato, non l’uomo, però il peccato lo condanna, non dice che possiamo vivere come vogliamo tanto potremmo sempre contare sulla Sua assoluzione come vuole farci credere una certa Chiesa. Il secondo episodio, quello del Buon ladrone, ci rammenta che solo attraverso il pentimento per i peccati commessi si può ricevere la misericordia di Dio, ma il pentimento deve essere espresso, non può essere sottinteso.  In questa parte dell’opera troviamo anche il percorso di conversione dello scrittore Gilbert Keith Chesterton, il quale, dopo essere stato, come egli stesso si definisce, pagano e agnostico totale fino ad essere affascinato dal satanismo e valutare il suicidio, abbraccia la fede cristiana e si oppone al regime nazista fin dai suoi albori, si oppone anche all’eugenetica quando  la Gran Bretagna ratifica il Mental Deficiency Act , a questo proposito scrive: “Se non si riconosce che la dignità dell’uomo ha la sua fonte inviolabile in Dio, nulla potrà impedire i tentativi insensati per modificare la sua natura in modo indefinito perché se togliete ciò che è soprannaturale, non vi resta che ciò che non è nemmeno naturale”. Parole tristemente profetiche alla luce di ciò che accade oggi. La cultura di morte ha inghiottito i bimbi con supposte disabilità nel cosiddetto aborto terapeutico, in realtà eugenetico, ha inghiottito i malati che hanno dato il consenso all’eutanasia e quelli che non lo hanno dato, e ora si rivolge ai sani. La cultura di morte non si ferma.

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