Di Magdi Cristiano Allam
Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Il 10 aprile il Quirinale ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si legge:
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«In occasione della fine del mese di Ramadan rivolgo un cordiale augurio ai concittadini e agli ospiti che professano la fede islamica in Italia.
La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.»
Mattarella evoca l’articolo 8 della Costituzione, uno dei primi 12 articoli indicati come “principi fondamentali”, che dovrebbero essere immutabili e più di altri inviolabili. Recita:
«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.»
Mattarella ha omesso di menzionare il terzo comma dell’articolo 8, che sancisce che in Italia le religioni sono libere davanti alla legge solo se hanno stipulato un’intesa con lo Stato.
Ebbene, ad oggi l’islam non ha stipulato alcuna intesa con lo Stato.
Chiarisco che lo Stato ha ripetutamente ricercato l’intesa con l’islam. Lo hanno fatto il Governo Berlusconi nel 2005; il Governo Prodi nel 2007 sottoscrivendo la “Carta dei valori”; il Governo Berlusconi nel 2010 che istituì il “Comitato per l’islam italiano”; il Governo Letta nel 2012 con la “Conferenza permanente religioni cultura e integrazione”; il Governo Renzi nel 2015 con il “Tavolo permanente di consultazione”; il Governo Gentiloni nel 2017 sottoscrivendo il “Patto nazionale per un islam italiano”.
Se ad oggi non è stata stipulata un’intesa tra lo Stato e l’islam, non è perché non lo voglia lo Stato, ma perché le sedicenti organizzazioni rappresentative dei musulmani in Italia non sono riuscite a concordare una rappresentanza unitaria.
Ma, soprattutto, non sono riuscite a concordare una piattaforma programmatica comune che attesti che l’ordinamento giuridico dell’islam non contrasti con le leggi italiane. È oggettivamente impossibile perché la Sharia, la legge islamica, è totalmente in contrasto con le leggi dello Stato sui temi cruciali della sacralità della vita di tutti, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta personale compresa la libertà religiosa.
Ecco perché Mattarella, limitandosi a menzionare il secondo comma dell’articolo 8, senza chiarire che non si applica nei confronti dell’islam perché la Sharia è del tutto in contrasto con le leggi dello Stato; in aggiunta omettendo di menzionare il terzo comma che richiede la stipula di un’intesa con lo Stato come requisito per la legittimazione di una religione, ha di fatto tradito la Costituzione legittimando l’islam; ha mentito sull’articolo 8 presentandolo in modo fazioso e strumentale; ha ingannato gli italiani lasciando intendere che l’islam sia una religione riconosciuta e di pari dignità e libertà delle confessioni che hanno stipulato l’intesa.
Nel prosieguo del suo messaggio di auguri ai musulmani per la fine del Ramadan, Mattarella presenta una concezione multiculturalista della società:
«La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune.»
Il concetto di «mutuo rispetto» e soprattutto di «responsabilità condivisa», sottintendono che in Italia si debba mettere sullo stesso piano tutte le religioni e le culture, che devono essere ugualmente rispettate a prescindere; ancor più grave è ipotizzare che la «coesione sociale» comporti una «responsabilità condivisa».
L’immagine che Mattarella ha dell’Italia è di una landa deserta, senza radici, fede, identità, tradizioni, cultura, valori e regole; in cui la convivenza corrisponda a un compromesso, al minimo comune denominatore delle diverse istanze; per cui la stabilità e la sicurezza sociale debbono fondarsi sulla disponibilità e la buona volontà delle varie fazioni.
L’ultimo concetto espresso da Mattarella implica che l’islam sia una religione di pace:
«Il messaggio delle religioni per la pace è senza confini e ad esso dobbiamo fare riferimento, specie nell’accompagnamento dei giovani all’educazione alla reciproca comprensione.»
È grave che l’autorità che presiede il vertice dello Stato e il Consiglio Supremo di Difesa ignori che l’islam è un’ideologia e un sistema di potere intrinsecamente violento e storicamente guerrafondaio.
Il cristianesimo è una religione di pace perché Gesù è stato un uomo di pace e i Vangeli predicano la pace e l’amore.
L’islam, all’opposto, si fonda sulla guerra ai miscredenti, intesi come tutti i non musulmani, ottemperando all’ordine di Allah nel Corano di odiare e uccidere i miscredenti, cioè tutti i non musulmani a cominciare dagli ebrei e dai cristiani; ugualmente si fonda sull’emulazione delle atrocità perpetrate da Maometto che nel 627 sterminò la tribù ebraica dei Banu Quraiza e lui personalmente sgozzò e decapitò i suoi capi.
Da 1400 anni l’islam non ha mai cessato di voler sottomettere l’Europa, come attestano le Mura del Vaticano, costruite nell’848 dopo che per due volte gli islamici invasero Roma e saccheggiarono la Basilica di San Pietro; gli 813 martiri le cui spoglie sono custodite nella Cattedrale di Otranto, vittime della strage perpetrata dagli islamici turco-ottomani nel 1480, culminata con la decapitazione di circa 7 mila uomini e la cattura e la riduzione in stato di schiavitù di 5 mila donne e bambini.
Senza le vittorie militari degli eserciti cristiani a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l’11 e il 12 settembre 1683, anche l’Europa sarebbe stata sottomessa all’islam.
Mattarella ha tradito la Costituzione violando la sua funzione di “rappresentante della unità nazionale”, comportandosi invece come rappresentante del Partito Democratico, a cui appartiene, quando il 27 marzo ha inviato un messaggio alla vice-Preside della scuola di Pioltello, Maria Rendani, manifestando il proprio sostegno alla decisione di chiudere la scuola nel giorno della festa islamica della fine del Ramadan.
Prendiamo atto che questo Stato è collassato; che i suoi poteri travalicano in modo esplicito ed arbitrario le proprie funzioni, a partire dal Presidente della Repubblica. Non c’è nulla di riformabile in questa degenerazione istituzionale. Questo sistema di potere va semplicemente azzerato. Dobbiamo costruire un’alternativa fondata sull’amore dell’Italia come Patria e sulla centralità delle Comunità locali.
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà
Venerdì 12 aprile 2024
La Casa della Civiltà è un’Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell’Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell’informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l’obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall’estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.
Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com
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