Giochi di carta (Ascolta la POESIA con la voce dell’autore)

Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)


Sono di carta i nostri sogni
giochi che sfumano sull’opaca lente degli anni
cancellati dall’oblio millenario
di secoli annegati nel magma perenne
bruciano come foglie secche
nel braciere di un castello di sabbia
la vita evapora
fra i profili della montagna bianca
pura
cristallina
limpida
ghiacciaio trasparente dell’anima
accarezzato dalla luce dell’alba
nella mia età più giovane
ho tenuto a stento a freno
il galoppo smisurato delle passioni
le lasciavo scorrere veloci
disattente
insistenti
soffro ancora delle delusioni di un tempo
sorrisi sprezzanti
orgogliosi dinieghi nascosti dalla vergogna
sono di carta i nostri sogni
giochi che sfumano sull’opaca lente degli anni
cancellati dall’oblio millenario
di secoli annegati nel magma perenne
bruciano come foglie secche
nel braciere di un castello di sabbia
viandanti per aride dune
alla sferza impietosa del vento
abbiamo perduto
nel deserto infuocato
la forza di credere
la voglia di essere liberi
la speranza di pregare
la paura del commiato
nell’impervio sentiero della vita
ci avessero mai detto che era tutto una danza
bizzarra
leggiadra
menzognera
tiranna
incomparabilmente
avvincente
sono di carta i nostri sogni
giochi che sfumano sull’opaca lente degli anni
cancellati dall’oblio millenario
di secoli annegati nel magma perenne
bruciano come foglie secche
nel braciere di un castello di sabbia


“Il gioco è la sala d’aspetto di un ambulatorio specialistico della passione. Qualcuno viene spedito direttamente in chirurgia”
(Giorgio Bongiorno)

Foto di copertina: Jean Lazier , “Giochi di carta”

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