Triste orto abbandonato l’anima
si cinge di selvagge siepi
di amori:
morire è questo
ricoprirsi di rovi
nati in noi.
(Antonia Pozzi)

Sono i colori vividi di qualche bacca coraggiosa
A specchiarsi nei licheni della pietra
Frammenti di candide gravine celate
In questa terra di rocce affioranti
Emozioni che ricamano ancora questo mio vecchio spirito
Assetato di festosi virgulti
Tu vagabondo che passi su questo lucente tratturo
Non calpestare
Questi frutti
Cresciuti a dispetto dell’arsura
Odora il tenero profumo di gioventù
Sulla corona
Di questi cespugli dorati
Accompagna la sublime melodia dei ricordi
Nascondi dietro la danza di immagini
Gioiose e vagabonde
Le spine dei rimpianti
E illumina il bagliore amico della speranza
Fra questi rovi
Sfiorati dalla brezza 
E appena baciati dal sole del mattino

Lasciamo sempre qualcosa in eredità, qualsiasi cosa facciamo e anche se non facciamo niente. Anche se abbandoni tutto, cresceranno le erbacce e i rovi. Qualcosa cresce sempre.”
(John Steinbeck)

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