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Una vignetta che è tutto dire: Zelensky e signora icone, glamour del mondo perché lo dice Vouge e nel bel mezzo di una guerra che vede morire esseri umani del paese che questo burattino presiede. La posa della moglie che sembra dire quanto sia protettivo e rassicurante l’abbraccio del marito, abbraccio che dovrebbe così rassicurare tutto il popolo ucraino. Da inorridire per la modalità e la scelta della tempistica.
Come sempre centri il punto Alex! Ho visto la fotografia della copertina di Vogue riprodotta sul quotidiano La Verità e mi sono chiesta se i cittadini Ucraini, mandati al macello da questo comico di infimo livello, peraltro palesemente non padrone a se stesso, abbiano potuto vederla. Io ho provato un tale moto di disgusto che ho sperato che sotto di lui e di tutti quei criminali che stanno manovrando lui e molti altri, si aprissero seduta stante le porte degli inferi.
Come disse San Giovanni Paolo II a Palermo, un giorno arriverà la giustizia divina e sarà implacabile . Mi auguro che si riesca ad arrivare in tempo anche con quella umana
Zelensky, un attore comico di bassa lega trasformato dalla grande finanza speculativa in Presidente dell’Ucraina e che la dittatura mediatica vorrebbe erigere a modello della resistenza contro il brutale invasore russo, si trova a proprio agio sulle copertine delle riviste di moda, dove si è fatto immortalare con la moglie seduta sulle sue gambe.
Mentre il suo popolo soffre pesantemente per le conseguenze di una guerra che si sta prolungando per volontà degli Stati Uniti e dell’Europa che sognano di eliminare Putin e mettere le mani sulle immense ricchezze della Russia.
Grazie Alex per aver identificato con una felice intuizione il campo della guerra reale con il set cinematografico, così come lo concepisce Zelensky. Prima uscirà di scena e tornerà a fare il comico da cabaret, meglio sarà per tutti noi, a partire dal popolo ucraino.
Magdi Cristiano Allam
Estremamente ficcante e vera la vignetta di Alex di oggi. Una finta guerra mediatica come una fiction patinata, dove però dietro le quinte pagano gli Ucraini e indirettamente anche l’Europa con assurde sanzioni e uno stato di guerra per procura, vittima del suo stesso asservimento U soldi e al più forte offerente.