Studio lingua e cultura russa anche tramite delle applicazioni sul mio IPhone, ma da oggi la Apple le ha bloccate. Che ci piaccia o no, la tanto decantata terra dei liberi sta diventando più illiberale dell’ex Unione Sovietica

7 commenti su “Studio lingua e cultura russa anche tramite delle applicazioni sul mio IPhone, ma da oggi la Apple le ha bloccate. Che ci piaccia o no, la tanto decantata terra dei liberi sta diventando più illiberale dell’ex Unione Sovietica

  1. E menomale che siamo “liberi”…. Ecco come condizionano le persone: mantenendole ignoranti.
    Ha ragione Alex quando dice di non aver mai visto il mondo così diviso. E ovviamente possiamo stare dove vogliamo a condizione che sia dove dicono “loro”. Quelli che hanno fatto quanto raccontato da Susanna sono gli stessi che cianciano di diritti e libertà.
    Sono davvero disgustata da questa continua mistificazione della realtà.
    E probabilmente il fantoccio ucraino in guepière e tacchi a spillo verrà davvero insignito del Nobel per la pace: un criminale nazista!! E chissà quanti si berranno la notizia di tale santificazione…..
    Hai ragione Susanna quando affermi che più idiota dell’essere umano quando ci si impegna non ce n’è.

  2. E menomale che siamo “liberi”…. Ecco come condizionano le persone: mantenendole ignoranti.
    Ha ragione Alex quando dice di non aver mai visto il mondo così diviso. E ovviamente possiamo stare dove vogliamo a condizione che sia dove dicono “loro”. Quelli che hanno fatto quanto raccontato da Susanna sono gli stessi che cianciano di diritti e libertà.
    Sono davvero disgustata da questa continua mistificazione della realtà.
    E probabilmente il fantoccio ucraino in guepière e tacchi a spillo verrà davvero insignito del Nobel per la pace: un criminale nazista!! E chissà quanti si berranno la notizia di tale santificazione…..
    Hai ragione Susanna quando affermi che più idiota dell’essere umano quando ci si impegna non ce n’è.

    1. Grazie Andreina per il tuo contributo, e sì sono d’accordo con te, nel caso il criminale nazista venisse insignito del premio Nobel per la pace avremo schiere di pecore che lo santificheranno a eroe dell’anno. Seneca scriveva che dovremmo fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.

  3. Grazie Susanna Romani per la tua testimonianza che, in aggiunta al caso personale, solleva un legittimo interrogativo sul contenuto della tanto decantata libertà dell’Occidente. Il tuo caso ci fa toccare con mano che questa libertà è condizionata e che, come ti è successo, può essere calpestata. Aggiungo il comportamento ridicolo di chi ha immaginato che le sanzioni economiche e politiche alla Russia debbano estendersi alla cultura, boicottando gli artisti viventi e persino censurando lo straordinario patrimonio culturale russo che è parte integrante della cultura europea. Solo chi non conosce la Storia può concepire l’Europa senza la Russia. Solo chi rinnega le comuni radici cristiane dell’Europa può accanirsi per impedire la realizzazione dell’Europa «dall’Atlantico agli Urali», come disse Charles De Gaulle, che certamente non nutriva simpatie per l’allora Unione Sovietica.

  4. Pochi la conoscono: si chiamava Agenzia Novosti. Era la voce dell’Unione Sovietica, l’ANSA del Cremlino. Per chi come me, al contrario di molti russofii dell’ultim’ora, bazzicava, nella metà degli anni settanta e per tutti gli anni ottanta, nei variopinti saloni delle varie Associazioni Culturali Italia-URSS nel nostro Paese, Novosti rappresentava la finestra verso quella società che irradiava il proprio sole nell’avvenire di molti giovani. Non solo di fede comunista. Anche tra i giovani al di là dell’Oceano c’erano ragazzi desiderosi di un mondo più nuovo. Ragazzi che avevano amato, come me, Robert Kennedy e Martin Luther King e che avevano visto il loro Paese tradire le loro speranze ed i loro ideali con assassinii e guerre insensate. Eravamo ragazzi che volevano la Pace. Sempre e soltanto la Pace. Il mondo di quegli anni, seppur diviso dalla Guerra Fredda, non mi era apparso tanto diviso quanto lo è oggi, con questa assurda contrapposizione tra “giusto” e “sbagliato”; “Invasore” ed “invaso”; “pro-vax” e “no-vax”, “putiniani” ed “anti-putiniani”. Assurda perché la Pace dovrebbe essere un diritto inalienabile dell’essere vivente. In Guerra non esiste un “buono” ed un “cattivo”. Quando si sceglie la strada della violenza, la conseguenza può essere solo violenza. Il Presidente Kennedy e il Segretario Kruscev evitarono il conflitto, evitarono lo scontro armato. Erano due persone di buona volontà e due persone che amavano la Pace. Purtroppo la mano insanguinata della violenza li ha sconfitti, aprendo le porte, prima alla follia masochista Nixoniana e poi al riarmo stile Guerre Stellari di Reagan. E morirono le speranze. Oggi i nostri figli osservano le follie di coloro che stigmatizzano il pacifismo e che, in nome di non-so-quale-ideale, decidono di appoggiare senza-alcun-ragionevole-dubbio una fazione o l’altra. Mi spiace per loro. L’arcobaleno risplende sempre sulle gocce, anche se queste sono lacrime. In Unione Sovietica e negli Stati Uniti i giovani guardavano il musical “Hair” e si identificavano in esso. Ogni comunità dovrebbe farlo.

    1. Grazie Alex per la tua testimonianza che ho apprezzato tantissimo. Una rispolverata alla storia del secolo scorso, abbastanza recente per noi che in parte abbiamo vissuto e non l’abbiamo dimenticata, e che bisognerebbe insegnare nelle scuole affinché i giovani possano formarsi su esempi concreti e valori inalienabili.

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