Sappiamo che cosa fare: non dobbiamo assolutamente cedere. Dobbiamo essere uniti. Non preoccupatevi, se ora siamo in pochi, perché saremo l’argine per proteggere i nostri cari e il solco della strada di verità, libertà e ritorno all’umanità che inevitabilmente dovranno percorrere tutti

Sede della Casa della Civiltà, Fabrica di Roma, 2 ottobre 2022 – Io voglio alzarmi perché vi voglio guardare tutti negli occhi e dirvi personalmente, a partire da Stefania, Cosmina, Gabriele, i Carabinieri e a tutti voi che siete arrivati da tutte le parti d’Italia: Grazie! Grazie! Grazie!
A tutti il mio grazie e soprattutto a Magdi che ho conosciuto nel 2010 in Basilicata dove io conducevo una vita assolutamente diversa. Dove non conoscevo la parola militanza. Dove i miei unici problemi erano qual era il parrucchiere, qual era l’ultimo vestito da comprare, qual era la festa dove partecipare.
L’ho conosciuto e quando l’ho incontrato gli ho detto: «No, Magdi, mi dispiace, io non posso lavorare con te». Lui mi ha detto: «Provaci!». Ho provato. Il giorno dopo ho detto: «Io domani vengo». Lui mi ha detto: «Ma vieni verso le 10?». «No, io sarò lì alle 8».
Grazie a Magdi e a questa campagna elettorale ho imparato ad amare la mia Regione, perché l’ho conosciuta. Prima, evidentemente, la vivevo. Ho imparato a vedere le persone, ho imparato a conoscere le persone, ho imparato a vedere come vivono le persone. Per questo vi voglio guardare negli occhi.
Vi ringrazio perché qui non è solo uno spazio fisico, non è solo la sede, ma è uno spazio umano. È uno spazio spirituale, uno spazio dove prevale il senso della persona in una civiltà, in un contesto, in una società in cui siamo diventati bestiali con gli umani e umani con le bestie. Una società in cui se vuoi ritrovare un senso di umanità, di cura della persona, devi andare dal veterinario, perché dal medico o in ospedale si è perso. E quando parliamo di persone, la persona è il paziente che va in ospedale, è il ragazzo che va a scuola, è il docente, è il pensionato, è l’anziano. Le persone siamo noi.
E mai come in questo periodo, non si è mai verificato nella storia dell’umanità, c’è un attacco deliberato. E l’attacco alla persona è l’unica cosa scientifica. Un attacco al fisico, alla mente, all’anima della persona. Ci stanno riuscendo, ci sono riusciti.
Ricordiamo quello che abbiamo vissuto in questi due anni, quello che abbiamo detto durante il Corso di Formazione. Ci sono riusciti. La persona e anche il bambino vengono utilizzati come pezzi di ricambio. L’abbiamo detto. Non so se lo ricordate. Pezzi di ricambi di donne che vengono fatte partorire all’ottavo mese: vengono tagliati e venduti alle case farmaceutiche.
C’è un attacco deliberato alla donna, alla vera essenza della donna, che è quella di accogliere, di educare, di crescere, di amare. Anche qui c’è un attacco: creiamo delle donne che perdono completamente la loro fisiologia. Qui c’è Enrica (Ferrari) biologa. Fisiologicamente, la donna è programmata per fare figli. Oggi invece si nega la vera essenza fisiologica della donna, si cerca di cambiare quella che è la natura umana, la persona.
Anche chi va in ospedale, abbiamo visto che in questi due anni gli ospedali sono diventati dei veri e propri lager. Ogni epoca storica si ripete. Forse il mio paragone è molto forte, ma se avevamo dei lager durante il nazismo, non crediate che oggi gli ospedali siano meno lager. Ho raccolte io le storie. Quando, in questi due anni, accompagnavi un paziente in ospedale, si chiudeva una porta e non sapevi che cosa succedesse. E, molto spesso, te lo restituivano morto.
Ho detto che questo spazio è uno spazio fisico ma, soprattutto spirituale e mi avvio alla conclusione. Che cosa dobbiamo fare? Il concetto di quello che dobbiamo fare è molto semplice. La semplicità. Anche in questi due anni. Nella semplicità si coglie anche l’esistenza, il percorso che noi dobbiamo tracciare. Che cosa dobbiamo fare? Beh già lo stiamo facendo. Non vi devo dire io che cosa dobbiamo fare, noi lo stiamo già facendo. Il fatto stesso che siamo qui, dopo due anni e siamo sopravvissuti ad un lavaggio del cervello terrificante, già il fatto stesso che non ci siamo smossi nella nostra mente, siamo rimasti fermi e saldi sebbene l’attacco sia stato violento.
Sappiamo che cosa fare: non dobbiamo cedere, non dobbiamo assolutamente cedere. Dobbiamo essere uniti. Non preoccupatevi, se ora siamo in pochi, perché saremo l’argine. E l’argine lo saremo a partire dalla nostra famiglia. Non è che dobbiamo essere l’argine del mondo, dobbiamo essere l’argine nelle nostre case, quindi proteggere i nostri cari, i nostri figli, i nostri nipoti, per chi ha la gioia, come Magdi, di averne. Noi siamo stati e siamo l’argine, ma saremo anche il primo solco, come diceva Gabriele.
Forse noi non cambieremo le sorti degli italiani, perché ci vorranno anni, però saremo il solco di quella strada che inevitabilmente dovranno percorrere tutti. Quindi io sono orgogliosa di essere parte di questo argine, ma soprattutto parte del solco che stiamo tracciando insieme e vi invito davvero di cuore ad essere orgogliosi di essere il solco di una strada che percorreremo insieme e che altri percorreranno. Una strada soprattutto di verità, di libertà e di ritorno all’umanità.

Marialuisa Bonomo è dal 2010 l’Assistente personale di Magdi Cristiano Allam e dal 2021 è vice-Presidente della Casa della Civiltà

4 commenti su “Sappiamo che cosa fare: non dobbiamo assolutamente cedere. Dobbiamo essere uniti. Non preoccupatevi, se ora siamo in pochi, perché saremo l’argine per proteggere i nostri cari e il solco della strada di verità, libertà e ritorno all’umanità che inevitabilmente dovranno percorrere tutti

  1. Carissima Marialuisa ho colto la tua emozione nel bellissimo discorso che hai fatto! Emozione che mi hai trasmessa , ci sono valori umani e cristiani che non possono essere negoziati perché sono dentro di noi. Ci uniscono e ci invitano ad andare avanti, il venire meno sarebbe un atto di violenza contro noi stessi e non possiamo permetterci di mollare. Siamo argini e sponde, similitudine perfetta. Andiamo avanti con l’aiuto del Signore nulla sarà impossibile. Grazie ??

  2. Marialuisa Bonomo è una grande donna. Il suo intervento, improvvisato e profondo, ci coinvolge sul piano dei sentimenti, dei valori, degli ideali e della comune missione di rinascita, salvezza e riscatto. Marialuisa sa parlare e sa arrivare ai nostri cuori, alle nostre menti e alle nostre anime. Le sue riflessioni ci scuotono intimamente e ci elevano idealmente. La tua partecipazione in prima linea nella nostra Comunità culturale, civile e politica, ma soprattutto umana, è un conforto e un incoraggiamento ad andare avanti, fiduciosi e determinati a realizzare con successo la nostra comune missione. Grazie Marialuisa.

  3. «Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
    “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo».
    Peter Schultz

    La Casa della Civiltà è la nostra cattedrale in costruzione. Roma non è sorta in un giorno ma pietra dopo pietra. Non importa quanto ci vorrà, ma come e quanto lo vogliamo veramente. Sono orgogliosa di partecipare attivamente a questo progetto. Mi piace questa famiglia composta di uomini e donne con realtà, idee e caratteri diversi ma uniti nel percorrere la strada che porta ad un’unico obiettivo. Abbiamo dentro di noi la motivazione deI riscatto, della rinascita e la consapevolezza di chi siamo e di dove vogliamo andare. Grazie MariaLuisa

  4. Cara Maria Luisa, adoro la carica che mi dai quando ti ascolto perché trasmetti un entusiasmo contagioso.
    Non temo il fatto che siamo pochi: se saremo capaci di seminare bene, soprattutto attraverso la nostra testimonianza di vita, raccoglieremo molto frutto.
    Prego che il Signore ci mantenga il dono della fede e della perseveranza che abbiamo mostrato in questi ultimi due anni.
    Forse non vivremo abbastanza a lungo per vedere il frutto del nostro impegno ma sicuramente saremo di esempio per coloro che verranno dopo di noi. Allora potremo dire come San Paolo “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.

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