Carissimi Amici, questa mattina mi sono recata all’edicola del mio paese, leggo nella locandina della Gazzetta di Modena: «Famiglie modenesi fino in Ucraina per essere genitori».
Sono costretta a sedermi, ho un senso di inquietudine, penso che il dramma del conflitto in Ucraina non ha scalfito la vergogna dell’utero in affitto.
Nessuno fa niente per questo orrore preesistente alla guerra e tuttora in funzione. Attualmente le donne che stanno portando avanti una “gestazione per altri” sono costrette a non fuggire, anche per assicurarsi una sicurezza economica. Le partorienti affittano il proprio utero per una somma di 10mila euro. I clienti elargiscono alle cliniche assegni che vanno dai 39mila ai 65mila euro.
Questo non è sfruttamento, abuso, violenza? Dov’è l’Europa, dove sono i leader mondiali, le femministe, le associazioni di stampo buonista che si preoccupano della bombe russe e non di questo mercificare della vita umana?
All’Huffington Post, la manager della clinica internazionale Biotexcom, Irina Isaenko dichiara che «i bambini nati in questi giorni sono al sicuro, di loro si prendono cura le baby sitter e sono in attesa che migliori la situazione e finalmente potranno stare con i loro genitori». I loro genitori???
La signora per l’occasione, ha rivelato anche la presenza di bambini destinati a coppie italiane. Dobbiamo prendere seriamente in considerazione che sono venuti a mancare i principi universali comuni che permettono di tenere unita l’umanità e che siamo allo sbando totale, ridotti ad una deriva relativistica senza precedenti.
«La scienza da sola non basta a comprendere il valore della dignità umana, né a garantire il rispetto per la sacralità della vita. Ciò è possibile solo se si riconosce che in esse brilla il fondamento della legge naturale, inscritta non dall’uomo ma da Dio».
Dalla mente illuminata di Benedetto XVI