Carissimi Amici, buongiorno. Come tutti voi avete avuto modo di constatare, con la vostra presenza, nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle si sono svolti a rotazione all’interno della Casa della Civiltà diversi incontri in videoconferenza di altissimo livello culturale.
La mia riflessione di oggi è incentrata sulla cultura e l’immenso valore che rappresenta per la costruzione di una società sana, forte con obiettivi che spingano l’individuo, a prescindere dall’età, dal livello di istruzione e dalla posizione sociale a riscattarsi e a migliorare se stesso e la propria vita.
Tutto nasce e prende forma dalla cultura che da sempre è fonte inesauribile di prosperità. La parola cultura è un termine che deriva dal verbo latino “colere” che significa coltivare. Nel passato l’uso di questa parola veniva associata ad attività che esigevano una costante cura, ciò che nei nostri giorni chiamiamo culto.
Nella nostra civiltà occidentale il concetto di cultura è diventato l’alter ego della conoscenza di tutto ciò che è conservato all’interno dei libri. C’è una tendenza naturale a considerare persone colte tutti quelli che hanno letto molti libri.
Naturalmente non vanno considerati tali i bestseller che racchiudono storie scritte all’ultimo momento da questo o quello, i cosiddetti “influencer” di turno. È tragico ma purtroppo sono i più venduti. Considero fondamentale l’importanza di una libreria indipendente o di una biblioteca dove si possano effettuare letture condivise e incontri dal vivo anche con gli autori.
Ogni libro ha il suo fascino, il suo potere, il suo mistero e lascia dentro il lettore un senso di completezza ed arricchimento tale da sentirsi un po’ orfani nel momento in cui lo riponiamo nello scaffale. Fondamentale ricordare il pensiero di Gianni Rodari sul potere della lettura: «Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo».
Il nostro carissimo Presidente Magdi Cristiano Allam ci ricorda ogni giorno che per uscire dallo stato di torpore e dal degrado in cui siamo sprofondati è necessaria una sana disobbedienza contrastandola con un’altrettanta sana proposta.
Chiudendo il cerchio si ritorna al verbo latino iniziale “colere” alias coltivare, per acquisire nel tempo ciò che sostanzialmente definisce una persona, coltivare ogni giorno, perché l’orto possa dare i suoi frutti e tenere lontano da noi la più fitta della tenebre: l’ignoranza, respirando luce.
Dedicato a tutti gli straordinari relatori della Casa della Civiltà che con il loro prezioso contributo hanno illuminato le nostre menti.
Grazie!
Grazie per questo tuo articolo Susanna. A quello che dici, aggiungo solo la seguente considerazione. Bisogna distingere tra cultura ed erudizione. Non basta la semplice lettura di libri. Non basta la semplice acquisizione nozionistica di informazioni. La cultura si realizza nella capacità di individuare e di seguire un percorso di ricerca che, posto un problema, forniti dei dati, consenta di giungere a una conclusione e di ricavare, attraverso questo procedimento, una nuova conoscenza. Sottolineo peraltro che, attivato e percorso questo procedimento, non è neanche detto che si giunga a una nuova conoscenza. Di certo, però, l’attivazione mentale dei meccanismi ragionati che accompagnano la ricerca, ha l’innegabile funzione di rischiarare, di annullare il buio dell’ignoranza, di arricchire l’intelligenza. E permette anche di mettersi in piedi da soli e di cominciare a muoversi usando le proprie gambe, in autonomia. Imparare attraverso questa forma di educazione, e farlo nel corso di tutta la vita, è davvero l’unico modo per tirarsi fuori dal mondo delle menzogne che circuiscono gli ingenui.
Carissimo Davide la tua considerazione è un valore aggiunto. Condivo totalmente “Bisogna distinguere tra cultura ed eruzione” Avremo sicuramente modo di approfondire perché è un argomento vastissimo oltre che pieno di spunti interessanti. Grazie di cuore.
Errata corrige Ovviamente volevo scrivere erudizione 🙂
Bellissima e condivisibilissima riflessione, Susanna! La cultura è esattamente quello che vogliono distruggere perché così ottengono soggetti ignoranti, senza radici e senza valori e facilmente manipolabili a colpi di slogan.
La lettura di libri veri, non quelli scritti dai cosiddetti “influencers” non fa comodo a quelli del NWO e quindi non la favoriscono certamente.
Nelle librerie vengono anche nascosti o non inseriti in catalogo i libri di autori non allineati.
Non è facile trovarli ma poi la soddisfazione è notevole.
Le opportunità di crescita culturale che ci sono state offerte nella Comunità le ho vissute come quando sei stato a lungo rinchiuso in una gabbia e finalmente hai potuto uscire e respirare ossigeno.
Ringrazio anch’io Magdi e tutti i relatori che ci hanno donato queste preziosissime opportunità di crescita.
Quanto ai libri, non sarebbe una buona idea creare uno spazio nel quale scambiarci suggerimenti di lettura?
Carissima Andreina sarebbe bellissimo potere condividere qualche suggerimento letterario e condividere magari le nuove uscite. Penso che tutto ciò che gravita intorno alla conoscenza sia importante soprattutto per noi che all’interno della Cada della Civiltà tocchiamo di volta in volta diverse tematiche. Grazie per il commento che ho gradito moltissimo.