LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Pianto di bimbo”

Il pianto di un bambino
Solenne
Antico araldo della malinconia dell’uomo
Ferisce l’anima
È il cielo terso della primavera che si inchina
Al miracolo eterno della vita
È la voce del mare sugli scogli
È la disperata agonia della delusione
È lo sconforto
È la rugiada sui petali di un fiore di campo
È lo zampillo del ruscello sul filo d’erba
È il limpido rigagnolo
Che sorge fra le rocce millenarie
Di questo nostro impervio
Avvincente
Irripetibile cammino
È l’orma del pensiero sul sentiero aspro della cima
È la perla lucente che sfugge nel vento
E si libra nell’aria
Come una fragile foglia d’autunno
È l’arcobaleno ancora umido dell’ultima pioggia
È la zolla ferace ricca di promesse
È il volo di gabbiani incantati
Verso le nuvole rade e bianche
Dell’orizzonte
Le montagne
Piramidi giganti fra oceani tempestosi
Accarezzano la deserta solitudine della valle
Ascoltano echi lontani
Richiami festosi di mille campanili
Le onde del mare danzano intorno al segreto di quella lacrima
Come stormi sulla panchina del molo
Un raggio di luce penetra fino al buio degli anfratti
Gli sguardi della gente si incrociano
Indifferenti
Icone immobili e distratte
Scolpite di pastori
Nell’annoso presepe della terra
Ad attendere
Pazienti
Puntuale come il misterioso sortilegio della fioritura
Il tripudio di colori senza tempo
Il miracolo di quello sguardo ansioso
L ’incantevole magia di un momento
Di innocente
Tenero sorriso

Foto di copertina: “Pianto di bimbo” dal web

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