LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “I giganti”

La foglia di un albero è lo sforzo senza fine della terra di comunicare con il cielo.
(Rabindranath Tagore)

Forse nemmeno il sogno
Del viale del paradiso
Potrà mai
Restituire la magia di queste felci mastodontiche
Al gioco della fantasia
E alla meraviglia dell’inconscio
Amavo
I boschi della valle
Quelle verdi distese di fronde
La danza dei culmini con le nuvole
C’era in loro un segreto messaggio divino
Il segno di un ritorno all’antico cammino
Di civiltà perdute nei meandri del tempo
Mi piaceva il profumo di quei cespugli
Il colore sgargiante degli arbusti
La vibrante geometria del fogliame
Pareva di vivere in aria
Quasi di volare
Dove tutto mancava di peso
E dove il fascino della solitudine sposava il silenzio
Di quella adunata
Di giganti buoni
Un raggio di sole in fondo
Faceva pensare a quegli alberi
Soldati allineati verso la battaglia
Dominati
Dalla follia di un inverno arido
Dalla pioggia sabbiosa
Dalla preghiera mite del contadino
E dalla lieve carezza del vento
Di quelle poche stagioni
Che restano intatte nella memoria
*
C’è un libro sempre aperto per tutti gli occhi: la natura.
(Jean-Jacques Rousseau)

Foto di copertina: “I giganti dal web New Zealand Guide – The Redwoods Forest, Rotorua Photo by @long.explorer”

5 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “I giganti”

  1. Un tuffo nel passato, nel mio passato. Due sequoie che chiamavo pini…con cui sono cresciuta, sono due alte con gli aghi, al posto delle classiche foglie, vivevo la mia infanzia ai loro piedi, respirando il loro profumo, ed accarezzando la loro pelle rugosa. Giorgio sai sono andata su google l’ho trovate ci sono ancora. mi mancano ed il rivederle mi procurano un nodo alla gola. Tornerò presto da loro.

    1. Abbiamo nella nostra vita adulta partecipato inermi allo scempio delle materie dello spirito a favore del superfluo che intorno a noi è stato “saggiamente” organizzato: ecco mia cara perché anche l’emozione stimolata dalle mie riflessioni rappresenta in effetti un risveglio delle più belle espressioni umane che sono quelle dell’anima. Sapessi che effetto mi ha suscitato il tono delle tue parole: “tornerò presto da loro”, sigillo di quella resurrezione a cui tutti aspiriamo e i quella speranza che il mondo ritorni a quei valori irrinunciabili che hanno forgiato la nostra storia, la nostra tradizione , i nostri eroi, i nostri martiri e i nostri santi tutti.
      E facendo in modo che questa stupida corsa ai consumi si trasformi in una corsa a quei valori: irrinunciabili “a cui presto ritorneremo”.

    1. E la bellezza , cara Andreina, dovrebbe veramente risvegliarsi in ciascuno di noi come prezioso titolo dei nostri monili spirituali. Mi piace la sintesi del tuo commento: assaporare (finalmente) il gusto risanatorio della creazione.
      Grazie carissima.

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