LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Muri”

In fondo anche i muri della nostra anima si sgretolano negli anni. Sono ferite alle pareti dell’edificio etico-antropologico dell’intimo che ci portiamo nell’insistente girovagare per la vita, fino alla soglia del nostro tempo. Incredibilmente, non sono i momenti di gioia e i ricordi di passate felicità che assediano la nostra mente ma quelli di disagio, di incertezza, di dubbio e di sofferenza. Melodie di suoni dimenticati, parole appena sussurrate, profumi …solo di una volta.

Pensieri nascosti al resto del mondo
Suggestioni mai sfiorate nella mente
Emozioni abbandonate alla soglia dell’immagine
Passioni soffocate
Sgretolate
Ambiziose altalene dello spirito
Cocci esausti di sentimenti caduti nella veloce corsa del tempo
Momenti solo della memoria
Estasi lasciate a marcire all’angolo della strada
Fra folle indifferenti e distratte
Sogni svaniti nel buio di una notte
Gioie evaporate nell’afosa calura dell’estate
Teneri desideri sopravvissuti qualche giorno
Come fiori di prato al vento del pendio
Frasi scomposte del mio cammino fra la gente
Parole appena sussurrate
Piene di tenera nostalgia
Rimpianti di questo insistente girovagare per la vita
Melodie di suoni dimenticati
Ferite sulle pareti dell’anima
Muri sbrecciati
Della mia antica
Intima dimora

Foto di copertina: “Muri” dal web

4 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Muri”

  1. È vero Giorgio, ricordiamo quasi solo i momenti che più ci hanno messo a disagio.
    La tua poesia mi invita a ricordare anche e soprattutto i momenti belli e delicati come fiori di campo.
    E sai? Ho scoperto che se ci penso i ricordi belli riaffiorano e mi fanno tornare il buonumore.
    Grazie Giorgio!

    1. Anche le pareti, i muri fisici, si segnano, si sgretolano, assumono graffiti e parole, colpi e restauri e riflessi d’anima. Sostituiscono il liquido evanescente dell’animo in cicatrici e bellezze e vita ricordata e vissuta ed anche sognata.
      Testimoni del tempo, memori del bello e del brutto, vita vissuta e fiori del campo de’miracoli.

    2. E’ molto bello, Andreina, rispondere a qualcuno che costruisce dalla lettura delle riflessioni che io sottopongo, il segno della speranza e il sollievo della realtà quotidiana. Come se lo stimolo di queste riflessioni generasse un aiuto ad affrontare gli ostacoli e le sfide di un mondo che non sempre lascia spazio alle materie dell’anima…E il buonumore di cui tu parli è senza ombra di dubbio materia dell’anima

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