LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Il tempo”

“Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci portano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”.
(Jeremy Irons)

Vedo il mio tempo
Scivolare nell’acqua limpida
Vivace
Impalpabile e sfuggente
Trasparente e viscido
Nascondersi fra gli scogli
E scomparire
Come il sole all’orizzonte della sera
Domani
Ci sarà un’altra luce
Un poco di speranza
E tante albe imperlate di rugiade diverse
Altri tramonti
Altri sogni
Altre sensazioni
Altri desideri
Resto attonito a veder dileguarsi
Intorno a me
Il prepotente mistero dell’attimo
E avvicinarsi
A grandi passi
L’ignoto
Minaccioso
Spietato
Agognato
Momento della fine
*
La minaccia della morte viene trasformata quasi miracolosamente in desiderio e risveglio dal mistero della fede che si realizza in ciascuno di noi nei modi più disparati durante il cammino, o meglio, la corsa attraverso la nostra esistenza, attraverso le vicissitudini, le responsabilità, i doveri che la vita ci affida nonché attraverso le gioie, i momenti magici, la speranza e le soddisfazioni che essa stessa ci dona.
(Giorgio Bongiorno)

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