Ho cercato spesso
Quei lunghi filari
Allineati come soldati
Nelle assolate campagne dell’infanzia
Chiedevo
Ingenuo bambino
Dove andassero tutte quelle foglie
Larghe e dentate
Delle camere del casale
Le donne e i bambini al lavoro
Quegli odori intensi dei bachi che ti entravano
nella carne
E ti accompagnavano per lunghi mesi
Fino alla raccolta della filanda
Ormai pochi gelsi
Ricamano il bordo dei campi
Nobili fusti senza chioma
Relitti di tempi lontani
Capitozzi mutilati
Abbandonati come scomodi ricordi
In attesa
Anche loro
Dell’ultima
Inesorabile scure del tempo
Rigogliose e superbe
Trafugate nelle giornate di primavera
Mi raccontavano di quei colori sgargianti
Di quello scialle così soffice
Che avevo visto a mia madre
Nei giorni di festa
Ricordo le grandi tavole
Il tepore
LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Filari di gelsi”
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