MARCELLO VENEZIANI: “San Fazio martire”

C’è un nuovo martire nel calendario della sinistra, San Fabio Fazio, protettore dei tele-faziosi.

Se dovessero giudicarlo sotto il profilo del servizio pubblico, pagato dai cittadini di ogni colore politico, Fabio Fazio sarebbe da cacciare subito, con l’ambulanza. Se dovessero applicare la sua stessa faziosità, ritorcere il suo spirito settario, la sua tv partigiana che esclude e offende l’altra metà del mondo, dovrebbero rimuoverlo, e con la richiesta di risarcimento danni. E se dovessero assecondare l’opinione prevalente della gente, dovrebbero chiudere senza indugi i suoi programmi e ritirargli le milionate che prende per realizzarli. Altro che chiusura anticipata, altro che tre puntate in meno.

Ma proprio perché conosciamo bene, sulla pelle delle nostre idee, com’è infame la censura, com’è brutto vederti negare gli spazi e silenziare le tue opinioni, siamo contrari a ogni chiusura, a ogni censura, fosse anche del peggior imbonitore. Non scendete al loro livello, non abbassatevi al rango dei vostri censori di ieri e di sempre, non rispondete ai faziosi col codice di Hammurabi, occhio per occhio, dente per dente.

E poi, non vi conviene passare dalla parte del torto o mettervi sul loro stesso piano, avreste una ricaduta negativa molto maggiore del danno che vi fa in video Fazio o equivalenti militanti e funzionari del PUS, Partito Unico della Sinistra, reparto infettivi (vogliono propagare i loro batteri ideologici).

Ma non solo: a giudicare dagli effetti che produce la sua faziosità, a conti fatti, è meglio che stia lì a spararvi contro; fa risaltare la miseria isterica dei vostri nemici e lo spirito liberale di voi che li lasciate dire, a differenza loro. Ricordate l’errore madornale che fece Berlusconi ai tempi dell’editto bulgaro, un autogol che rese martiri giornalisti faziosi o declinanti negli ascolti e nell’attenzione pubblica, comici di serie B e programmi imbarazzanti per chi li faceva più che per chi li subiva. Non ripetete gli stessi errori, non elevate martiri sugli altari televisivi, lasciate stare. Abbiate le spalle larghe, la serenità dei forti, la pazienza dei maestri zen.

Come vedete, ho lasciato fuori l’argomento che più colpisce e più indigna la gente, il mega contratto milionario di Fazio. L’ho fatto per non assecondare l’invidia egualitaria, il pauperismo rancoroso. L’ho fatto perché credo che i meriti vadano premiati, e i compensi vadano raffrontati con la concorrenza; e poi, se qualcuno porta ricchezza a un’azienda è giusto che sia pagato adeguatamente. Succede ai calciatori, ai disc jockey e alle pop star, perché no ad altri? Certo in questo caso, bisogna davvero sapere se Fazio porti un adeguato valore aggiunto in termini di audience e di raccolta pubblicitaria; oppure no, non più. E bisogna pur dire che se noi non nutriamo riserve mentali o ideologiche sui compensi elevati per prestazioni di successo, viceversa Fazio è uno dei più untuosi missionari dell’accoglienza e delle porte aperte ai poveri di tutto il mondo. E quindi è perlomeno contraddittorio fare i moralisti e i “comunisti” col denaro pubblico o altrui, e poi essere per il libero profitto a proprio vantaggio. Ma l’argomento compensi lo lasciamo fuori o a latere.

Torniamo allora al tema. Conosco l’obiezione: quindi dobbiamo tenerceli tutti sul groppone, accettare zitti e mosca che ogni giorno questa compagnia di giro che si snoda tra reti e tg pubbliche e private meni il torrone e le danze sempre alla stessa maniera, contro gli stessi politici e a favore del PUS? No, c’è da fare un discorso più ampio e lungimirante, che mette in gioco una strategia.

Se chi governa avesse la forza, il coraggio, l’unità di intenti di ripensare nel suo complesso la Rai e le sue tre reti, avrebbe un’altra linea. Visto che è impossibile avere tre reti al servizio di tutti e di nessuno, come sarebbe giusto e auspicabile, visto che è impossibile avere vera e onesta informazione con libere opinioni plurali, allora lasciate che una rete, quella ammiraglia, si sforzi di puntare a questo compito ecumenico. E poi affidate alle altre due reti consorelle il compito di raccogliere e rappresentare i due mondi contrapposti che ci sono nella società italiana: una, dichiaratamente di parte sinistrorsa, e un’altra dichiaratamente di parte opposta, destrorsa. E fate confluire lì i testimonial, i promotori e gli agenti delle due opposte (tele)visioni.

Insomma, ripristinate la terza rete come il luogo di raccolta di tutte le sinistre sparse, restituite a quel mondo Fabio Fazio e la sua corte, con i suoi attrezzi, le sue Littizzetto e la sua compagnia di giro, almeno quella faziosa (non parlo del simpatico salotto dei Frassica, dei Salemme & C.). Così sarebbe garantito il pluralismo, la libertà di opinioni, nessuno sarebbe censurato o, peggio, mandato a casa. Restituite Fazio a Tele-PUS.

(La Verità, 17 Maggio 2019

https://www.marcelloveneziani.com/articoli/san-fazio-martire/

2 commenti su “MARCELLO VENEZIANI: “San Fazio martire”

  1. Forse non dovrei commentare la fuori uscita di Fazio dalla RAI perché in tantissimi anni mi sono guardato bene dal seguire anche 2 soli minuti della sue propagande televisive.
    Oso però farlo perché sono contribuente del canone RAI e quindi penso di avere il diritto dire la mia su questa specie di giornalista e sulla gestione RAI.
    Da più di 20 anni il dr. Fazio vorrebbe entrare a casa mia per inquinarmi il cervello con le sue tesi progressiste sinistrose.
    Leggo che ad ogni scadenza del suo contratto con “mamma RAI” manifesta insoddisfazioni e malcontento per cui automaticamente il trattamento economico successivo si gonfia. Stavolta gli è andata male, verrebbe da dire, ma a conti fatti non è così se si considera che la buona uscita è un cifra con tantissimi zeri.
    Seguire, ma soprattutto capire le dinamiche dei cambi dirigenziali e di poltrone all’interno della RAI è praticamente impossibile per il “semplice” abbonato-pagatore e fruitore di pessima informazione.
    Persino difficile per chi dentro la RAI ci lavora.
    Pure la dott.ssa Annunziata e Maro da Milano sono seduti su poltrone traballanti.
    Un giornalista riferendosi alla posizione traballante dei due, dalle pagine della Verità mi tranquillizza scrivendo che in caso di allontanamento dei due giornalisti menzionati, saremo sollevati dall’ascolto di ore di giornalismo avvolto nella bandiera rossa con stemma woke.
    Allora son dovuto andare a capire che vuol dire “woke”.
    Va detto che woke è una parola inglese già in uso dal 2017 attraverso il movimento attivista statunitense Black Lives Matter e in sostanza sta per “sveglio” o “stare all’erta”
    Tornando a Fazio, sembra che il nostro giornalista non abbia gradito la chiusura anticipata di tre puntate del suo “show”. Un articolo di giornale, azzeccatissimo a mio avviso, gli viene incontro, lo rincuora diciamo così, scrivendo che il Faziosino, così viene chiamato dai colleghi giornalisti, ha 10 milioni di buone ragioni per prendere la via dell’esilio da mamma RAI.

  2. Per quelle pochissime volte che mi è capitato di vedere il Fazio, e che considero scadente e patetico insieme alla sua valletta, alla domanda come fa a mantenere il programma per tutti questi anni, la risposta è:
    stecca i suoi lauti compensi gonfiati ad hoc, con i funzionari della produzione che gli garantivano continuità…!
    Cioè, associazione a delinquere…!

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