LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Elegia del silenzio”

C’è un silenzio del cielo prima del temporale, delle
foreste prima che si levi il vento, del mare calmo
della sera, di quelli che si amano, della nostra
anima, poi c’è un silenzio che chiede soltanto di
essere ascoltato.
R. Battaglia
Svanire nell’estasi del silenzio
Insieme al sonno della natura prima del buio enigma
Della notte
E credere che nessuno voglia ascoltare il lamento puro
dell’anima
Dal profondo di abissi disegnati dalla malinconia
I palpiti affannati
di corpi divorati dalla passione
nell’ironia dei giochi d’amore
Sussurri insistenti
Dispersi nella memoria di secoli
Voli chiassosi
Che si perdono nell’azzurro dell’oceano
Lontano dove vanno a morire i gabbiani
Mi viene in mente un castello
Disegnato sul profilo del monte
Spettrali statue di marmo bianco
Molte sale fredde e vuote
Solenni icone appese alle pareti
Vecchi principi
Sepolti nei secoli
E l’odore bruciato di fiaccole luccicanti
Il rumore sordo di passi confusi
Vortici di pensieri curiosi e sconosciuti
Farfalle variopinte che si spengono volando
nell’oscurità
Borghi arroccati sulle pendici
Muri ricamati di pietra
Finestre chiuse sulla valle addormentata
Odore di legna dei camini accesi
Su per le scale dei vicoli
Il profumo pungente del lievito
Gesti antichi come lo scorrere del tempo
Fiori di parole senza volto
Mai pronunciate per paura
Menzogne lasciate in balia del vento
Come l’eco di un battito d’ali
Che si perde indistinto nella radura in un lontano
Fruscio di fronde
Agile danza nella brezza amica della sera
Litanie recitate con la nonna
Prima di prendere sonno
Processioni interminabili
Piene di pietà
Grida smorzate in gola
Spazi infiniti di disperata solitudine
Indugi sospesi nell’aria nebbiosa
Pagine di vita sfogliate troppo in fretta
Dimenticate per anni
Nessuno saprà mai nulla di quella primavera così
fiorita
I colori di quelle corolle mai dipinte nelle
Lunghe stagioni dello spirito
Euforie di
Ricche vendemmie e copiosi raccolti
Oltre al silenzio della gente
C’è quello amaro
Dei sentimenti
Quello pietrificato delle cose
Sommerse dalla polvere del tempo
E quello di orizzonti incontaminati
Miraggi di immensi
Deserti e vallate interminabili
E quello scolpito dentro di noi
Immutabile
Solitario e
Selvaggio

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Elegia del silenzio”

  1. Si, cara Grazia è vero che
    “oltre al silenzio della gente
    c’è quello amaro
    dei sentimenti
    Quello pietrificato delle cose
    sommerse dalla polvere del tempo”
    oltre a questo stato di infelicità latente e visibile , la consapevolezza di una struggente deriva dei valori in cui abbiamo creduto e per cui siamo cresciuti.
    Apprezzo e ammiro la tua voglia di riscattare questi valori e il convincimento di poter alimentare così, con la volontà della goccia nell’oceano , il miracolo del loro recupero. Anche se qualche volta mi guardo intorno e vengo rapito da una ventata di frustrazione pensando a ciò che potevamo fare a tempo debito ma vuoi per la mediocrità valoriale ampiamente diffusa o per paura del rischio non abbiamo avuto il coraggio e l’ORGOGLIO di fare.

  2. È proprio vero che la società attuale è silente e indifferente alle emozioni di cose, odori e sapori appartenenti al passato, trasmessi attraverso le tradizioni e il sistema valoriale che hanno accompagnato l’uomo da generazioni, da padre in figlio, laddove la letteratura, la poesia e l’arte in genere si ponevano come muse, come pietre miliari e guida del crescere forti e consapevoli.
    L’eccessiva imposizione di un sistema fluido, fast e consumistico brucia tutto, tappe, emozioni, sensazioni, meditazione, riflessione, spiritualita e infine la percezione del vivere umanamente e in pace con se stessi e con il mondo. Lavoriamo per il recupero della nostra cultura, del nostro essere orgogliosamente ITALIANI

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